Autismo. Associazioni e professionisti chiedono aggiornamento Piano operativo regionale
Le associazioni e i professionisti del settore chiedono l’aggiornamento del Piano operativo regionale - Autismo. La richiesta è stata indirizzata al Commissario ad Acta per l'attuazione del Piano di Rientro dai disavanzi del Servizio Sanitario Roberto Occhiuto, a Ernesto Esposito Sub Commissario ad Acta, a Emma Staine assessore regionale alle Politiche Sociali e Trasporti e ai dirigenti Politiche Socio-Sanitarie, Prevenzione Sanità Pubblica Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria.
"Nel dettaglio - si legge in una nota dei firmatari della richiesta - gli Enti, le associazioni e i professionisti che si occupano di Autismo, vicini alla necessità delle famiglie nel garantire ai loro figli il Diritto ai servizi specializzati e scongiurare spreco di risorse economiche hanno sottoscritto il Documento di richiesta.
I tempi di realizzazione della rete territoriale dei servizi programmati e l’impegno di spesa sono notevoli, si ritiene necessario favorire il completamento dell’iter di autorizzazione e di accreditamento dei servizi esistenti prima di avviare un certo numero di ambulatori previsti DCA 197 da organizzare in base al fabbisogno territoriale di ogni azienda Sanitaria.
La programmazione include anche i servizi sociali previsti nella DGR 571/2021 per i “centri polivalenti per autismo” dedicati a giovani e adulti con autismo lieve (livello 1) che prevedono di erogare percorsi di inclusione sociale, che vanno a integrarsi con le attività di riabilitazione erogate dai servizi sanitari.
Per gli ambulatori si impegnerebbero 13 milioni all’anno, quindi ulteriore spesa per un servizio che ha le caratteristiche di quello svolto dalle semi-residenze, quale ambulatorio non tradizionale ma con trattamenti specifici per l’autismo, come sottolineato dalle raccomandazioni delle Linee Guida nazionali.
Considerando inoltre che il Dca 233 /2018 prevede esplicitamente che le semi-residenze siano dedicate a minori, adolescenti e adulti, queste , di fatto, possono considerarsi già degli ambulatori, all’interno dei quali la 197 prevede attività ad integrazione delle prestazioni rese dai semiresidenziali. Un altro fattore da non sottovalutare è la reperibilità del personale sanitario afferente alla classe Snt/2 (logopedisti, neuropsicomotricisti, terapisti occupazionali, terapisti della riabilitazione psichiatrica e educatori sanitari), che rischia di lasciare scoperti i servizi riabilitativi territoriali già programmati dalla Rete La soluzione più coerente sarebbe quella di unificare i servizi ambulatoriali al semi-residenziale, e far rientrare le loro prestazioni nel fabbisogno programmato per gli ambulatoriali. Nel documento si chiede si voler considerare quindi l’annullamento degli ambulatori e si sollecita l’avviamento i Centri Polivalenti per l’Autismo; l’istituzione di un modulo residenziale femminile; di avviare le comunità alloggio.
Infine - conclude la nota - cosa molto importante di costituire Il Tavolo Tecnico Regionale Autismo, con compiti non solo di indirizzo ma anche di controllo sulle attività dei servizi accreditati".