Commissariamento Ente Parco Aspromonte, respinto ricorso per annullamento

Reggio Calabria Cronaca

Il Parco Nazionale dell’Aspromonte, il 6 febbraio scorso, è stato commissariato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha nominato come commissario l’architetto Renato Carullo e fatto decadere il Consiglio Direttivo e lo stesso Presidente.

Una decisione su cui lo stesso presidente e, in contemporanea, un componente del Consiglio Direttivo, hanno presentato ricorso affinché venisse annullato il decreto, previa sospensione dell’efficacia dello stesso.

L’Ente Parco d’Aspromonte si è quindi costituito in giudizio insieme al Ministero ma il 9 maggio scorso Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria, Sezione Staccata di Reggio Calabria, ha rigettato il ricorso.

“Ritenuto in particolare che, trattandosi di una revoca lato sensu “sanzionatoria” espressione dell’esercizio di un potere di vigilanza sull’operato dell’Ente di cui è esclusivo titolare il Ministero dell’Ambiente (art. 9 comma 1 e 21 L. n. 394/91) - hanno sottolineato i giudici del Tar - non sussistano, prima facie, i presupposti per l’operatività di quella preventiva “intesa” con la Regione che, viceversa, caratterizza il modello procedimentale di nomina del Presidente dell’Ente, a garanzia delle potestà regionali nonché del principio delle leale cooperazione tra Stato e Regione, costituzionalmente garantiti”.

Magistrati che hanno aggiunto che “Ritenuto, altresì, che la delibazione dei motivi di gravame inerenti le plurime ed articolate contestazioni relative alla gestione dell’Ente sia incompatibile con l’odierna fase cautelare nell’ambito della quale, in un corretto contemperamento degli interessi in gioco, deve ritenersi prevalente, sul piano del periculum in mora, l’interesse pubblico alla continuità dell’attività dell’Ente, per il tramite del disposto commissariamento, a garanzia degli obiettivi istituzionali che lo stesso è chiamato a perseguire.

Ritenuto di dover regolamentare le spese di fase in applicazione del principio della soccombenza” il Tribunale ha così respinto la richiesta di misura cautelare e condannato al pagamento delle spese processuali i ricorrenti, in favore dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica.