Omicidio Puntorieri, chiesto l’ergastolo per presunto mandante
Edoardo Mangiola, deve essere condannato al carcere a vita. È questa la richiesta avanzata dall’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Sara Armeria, nei confronti del 42enne alla sbarra con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Marco Puntorieri (QUI),
La vittima, all’epoca dei fatti 41enne, come si ricorderà è stata ammazzata nel settembre del 2011 a Reggio Calabria, in contrada Armo (QUI), attinto alla testa da alcuni colpi d’arma da fuoco di ed il cadavere fatto poi sparire: un caso di cosiddetta lupara bianca.
Per gli inquirenti Mangiola avrebbe agito assieme ad un complice per progettare l'omicidio, il cui esecutore materiale sarebbe stato Domenico Ventura aiutato da Natale Cuzzola, entrambe 61enni e tutti e due già condannati all’ergastolo dieci anni fa, nel 2014 (QUI).
Il delitto fu anche ripreso interamente ed a breve distanza da un “testimone” che secondo la Dda sarebbe stato proprio Mangiola che si sarebbe procurato una videocamera portatile con la quale avrebbe poi registrato il delitto (QUI IL VIDEO).
Filmato che successivamente venne consegnato ad un maresciallo dei Carabinieri il quale il 42enne intratteneva dei buoni rapporti. Un atteggiamento considerato però sospetto dagli inquirenti che lo ritennero un tentativo di attribuire il delitto al solo Ventura e nascondere così le proprie responsabilità.
Mangiola fu anche coinvolto nell'operazione Metameria (LEGGI) e nel maxi-processo Epicentro (LEGGI) - in cui è stato già condannato a 18 anni - ed è ritenuto da tempo esponente di primo piano della cosca Libri, all'interno del quale sarebbe maturato l’omicidio di Puntorieri che sarebbe stato fatto fuori per una vendetta maturata per dei contrasti interni allo stesso clan.
La prossima udienza del processo è fissata per il prossimo 4 luglio quando sarà dato spazio all’arringa della difesa del 42enne, rappresentata dall'avvocato Francesco Calabrese; nello stesso giorno potrebbe arrivare anche la sentenza.