“Se leggi, ti lib(e)ri”: a Petrizzi si presente il libro del magistrato Marisa Manzini
Nel solco tracciato per questa edizione del “Maggio dei libri” da parte del Centro per il libro e la letteratura, l'associazione culturale Kalibreria di Soverato e il comune di Petrizzi sono ospiteranno Marisa Manzini, Sostituto Procuratore Generale a Catanzaro che presenterà il suo libro “Donne custodi, donne combattenti. La signoria della 'ndrangheta su territori e persone”.
Il tema di quest'anno “Se leggi, ti lib(e)ri” si sposa perfettamente con le attività l’associazione porta avanti da anni e con la tematica che Manzini affronta nel suo libro.
“Ogni forma di cambiamento - affermano infatti dall’associazione - è prima di tutto un cambiamento culturale e solo attraverso questo si può rompere la signoria che la 'ndrangheta esercita sulle cittadine e i cittadini. Un cambiamento sociale che può trovare la sua genesi nelle stesse famiglie di ndrangheta dove le donne, spesso loro malgrado, sono protagoniste del trasferimento alle nuove generazioni di una "cultura" mafiosa. Rompendo questo circolo le donne non saranno più oggetto in mano alle logiche mafiose ma protagoniste attive del cambiamento sociale e culturale”.
Leggere, dunque, dà la possibilità di conoscere e comprendere il mondo in cui viviamo: “La comprensione del reale ci spinge a volerlo cambiare liberandoci da tutto ciò che, di fatto, limita le nostre libertà e i nostri diritti civili: le mafie rappresentano uno di questi limiti”
Marisa Manzini, magistrato, ha ricoperto gli incarichi di sostituto procuratore presso le procure di Lamezia Terme, la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e di sostituto procuratore generale a Catanzaro. Dal 2015 è procuratore della Repubblica aggiunto a Cosenza.
Ha diretto il comitato scientifico nel corso di Alta Formazione sulle “Politiche di contrasto alla mafia – Analisi delle mafie e delle strategie di contrasto” e ha fatto parte del Comitato scientifico nel corso di Alta Formazione sulle “Prevenzioni della corruzione nella Pubblica Amministrazione” organizzati dalla Fondazione della Università Magna Graecia di Catanzaro. Autrice di articoli e di saggi su periodici, partecipa, da sempre, ad incontri con i giovani volti a diffondere la cultura della legalità.
Dalla sinossi del libro: “Nella ’ndrangheta la famiglia di sangue è sacra e inviolabile. Malgrado la sua ormai acclarata organizzazione di tipo verticistico e il suo apparentamento con la massoneria, la sua forza risiede, principalmente, nei vincoli di sangue, che conferiscono alla ’ndrangheta la indissolubilità che ne fa una forma di criminalità di cultura. La ’ndrangheta, prima di essere organizzazione mafiosa, cultura. Una forma di cultura distorta e deteriore che deve essere combattuta attraverso la coltivazione di una cultura sana che origina dalla conoscenza. La ’ndrangheta si insinua, in modo silente, all’interno dell’economia; controlla il territorio su cui opera ed esercita la “signoria” su cose e persone. Lo studio delle relazioni interne alle famiglie ’ndranghetiste consente di affermare che la prepotente signoria esercitata dalla mafia calabrese si estende anche alla vita delle donne di famiglia, quelle donne che troppo spesso divengono strumento dell’organizzazione. Il cambiamento, allora, potrà avvenire solo se, dall’interno della famiglia, la componente femminile, che tramanda i sub valori mafiosi, rifiuterà tale compito e se le donne strumento si trasformeranno in donne combattenti.”
A dialogare con l’autrice sarà presente Sabrina Rondinelli, penalista del foro di Catanzaro. L’appuntamento è per venerdì 31 maggio alle 17:30 presso la Casa delle Culture di Petrizzi (Catanzaro).