Agrumicoltura, Molinaro (Lega): “Finalmente prezzo equo per la produzione di succo”
"Dopo quattordici anni, finalmente, l’industria dei produttori di aranciata remunera la filiera agroalimentare del succo d’arancia made in Calabria". È quanto annuncia, in una nota, il consigliere regionale della Lega Roberto Molinaro.
"Il prezzo al chilo delle arance era di 5/7 centesimi di euro, del tutto insufficienti a coprire i costi di produzione e di raccolta e che alimentava una intollerabile catena dello sfruttamento che colpiva lavoratori, agricoltori ed i trasformatori attenti al rispetto delle regole. Oggi è tra i 35/40 centesimi di euro, quasi sette volte in più" spiega. "Un percorso certamente lungo che ha visto protagonisti gli agricoltori e gli stabilimenti di spremitura delle arance".
"A suo tempo vi era quasi una demonizzazione di questo specifico comparto e la rivolta di Rosarno in qualche modo lo certificò! La vicenda ebbe un notevole clamore in tutto il paese ed anche a livello internazionale e da allora si creò un corto circuito che generò la legge per il contrasto al Caporalato, la ristrutturazione delle organizzazioni dei produttori" e la modifica della legge "che ha innalzato la percentuale minima di succo nelle bibite dal 12% al 20% per etichettarle come aranciate".
"È stato un periodo rigeneratore della legalità per la Calabria e l’Italia, che ha coniugato giustizia sociale ed economica identificato con il claim Non lasciamo sola Rosarno….coltiviamo gli stessi interessi. È stato dimostrato ampiamente che non era solo una questione di sussidi agli agricoltori ma un sistema produttivo sfruttato dalle multinazionali delle bibite che mortificava gli agrumicoltori" prosegue.
"Le condizioni di un mercato più trasparente sollecitano l’attivazione dell’irrigazione degli oltre 1000 (mille) ettari sottesi alla Diga Metramo e un Contratto di Filiera 100% calabrese utilizzando le risorse previste dal legge 101/2021 messe a disposizione dal Masaf per recuperare i terreni abbandonati e recuperare l’attività di trasformazione" conclude. "Va messo in campo in parallelo un supporto tecnico (servizio fitosanitario, formazione professionale e assistenza tecnica con particolare attenzione all’agricoltura di precisione) per sostenere questa filiera produttiva del cibo 100% italiano. Su queste opportunità di sviluppo e lavoro vero nessuno può lasciare sola la Piana di Rosarno-Gioia Tauro".