Saccomanno (Lega): intimidazione Varapodio, in Calabria controllo del territorio quasi impossibile
“Il controllo del territorio non è cosa facile in Italia, maggiormente è quasi impossibile in Calabria. Aggressioni nel Pronto Soccorso, negli Ospedali, agli amministratori, al Comandi vigili urbani, ai Parroci, ai dirigenti scolastici, minacce, insulti, incendi, un crescendo di violenze che stanno mettendo a grave rischio la libertà dei cittadini e dei servizi”.
Esordisce così una nota del commissario regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno, che ha voluto esprimere il suo pensiero dopo l’atto intimidatorio subito ieri sera da Don Giovanni Rigoli, parroco della chiesa di Santo Stafano di Varapodio (QUI).
Secondo il numero uno regionale del Carroccio, “Pur con uno sforzo inumano delle Istituzioni tutte, appare inattuabile un percorso virtuoso quando in molte zone gli impianti di video sorveglianza non funzionano o i cittadini, spesso, si fanno i fatti propri. Quest’ultima condotta dimostra una sfiducia nelle Istituzioni e il sentimento di evitare “grane”, non essendoci un sistema giustizia che funzioni adeguatamente”.
“Le indagini, i processi e la definizione di questi - prosegue - passano attraverso un percorso tortuoso con anni ed anni di attività giudiziaria e convocazione di testi che spesso vengono rimandati indietro per varie ragion, che, però, creano disagi. E questo quando va bene e nei procedimenti poco importanti. In quelli, invece, di un certo rilievo il testimone riceve pressioni, quando va bene, tali da portarlo, certamente, a rimproverarsi di aver denunciato, quando, in fatti più gravi, è portato a ritrattare o a dire “non ricordo”.
“Questi momenti - continua Saccomanno - non sono, certamente, risolvibili in tempi brevi, ma devono far riflettere sia sulla riforma del sistema giustizia e sia sulla necessità che le persone abbiamo ampia garanzia di tutela. Quello che, invece, è insopportabile è la presenza di impianti di video sorveglianza spesso non funzionati per incuria o mancanza di fondi! È possibile accettare ciò? Certamente No.”
Per il commissario della lega un sistema di video sorveglianza non sarebbe solo un deterrente alla commissione di reati, ma consentirebbe di poter individuare coloro che li commettono.
“Se questa è la situazione attuale – sbotta ancora - devono assumersi provvedimenti urgenti e straordinari, come quelli di un finanziamento speciale o di un pianto straordinario per sistemare l’esistente e, comunque, per creare un sistema di controllo del territorio radicale, senza lasciare spazi incontrollati”.
“In tal modo – conclude Saccomanno - si potrebbero limitare le intimidazioni notturne, le aggressioni dei sanitari, degli insegnanti, dei preti e di tutte le persone che non amano la violenza e vorrebbero vivere nella serenità. Ma, a questo ci deve essere un processo rapido con condanne esemplari ed immediate, senza attendere anni ed anni, facendo dimenticare la gravità degli accadimenti, stancando le povere parti offese e consentendo, spesso, la chiusura dei procedimenti con una dichiarazione di prescrizione che è, sicuramente, un fallimento dello Stato”.