Intimidazione a sindaci: riunita commissione contro la ‘ndrangheta
"Nell'insidiosa guerra delle intimidazioni vorremmo poter andare oltre l'espressione di solidarietà e vicinanza. S'impone una strategia di unione che sia espressione forte di un'azione comune. Il problema della sicurezza degli amministratori locali è importantissima per non vanificare l'impegno di coloro che operano per la legalità, il buon governo e la giustizia sociale". Lo ha detto Salvatore Magarò, presidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta, durante la riunione di oggi svoltasi alla presenza di sindaci e amministratori calabresi vittime di intimidazioni, del Presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico e del Direttore generale del Dipartimento Presidenza della Giunta, Francesco Zoccali.
"La Calabria - ha detto Magarò - detiene un triste primato: nel 2010 sono stati censiti circa 87 episodi di intimidazioni ai danni di Sindaci e amministratori in generale; nel 2011 l'elenco di Sindaci e componenti delle giunte e' arrivato a 35". Alla seduta hanno partecipato i sindaci Antonino Gioffrè (Cosoleto), Salvatore Migale (Cutro), Carolina Girasole (Isola Capo Rizzuto), Gianni Speranza (Lamezia Terme), Beniamino Alessio (Molochio), Maria Carmela Lanzetta (Monasterace), Amedeo Colacino (Motta Santa Lucia), Giuseppe Giuliano (Ricadi), Elisabetta Tripodi (Rosarno), Giovanni Pittari (San Giovanni di Gerace), Giuseppe Aulicino (Santa Maria del Cedro), Giuseppe Zampogna (Scido), Luigi Chiappalone (Sinopoli), Francesco Bartone (Soriano Calabro), Pasquale Abenante (Umbriatico), Michele Tripodi (Polistena) e il vicesindaco di Siderno, Pietro Scarlato. "Fare il Sindaco - ha detto Magarò - è la soddisfazione più grande per chi come noi ha deciso di occuparsi dell'amministrazione della cosa pubblica. Perchè tra le cariche elettive è quella che, sicuramente, più di altre si misura quotidianamente con i problemi dei cittadini, le loro richieste, le aspettative di una comunità, i bisogni e i sogni della gente comune".
Per Magarò "i Sindaci sono il fronte più esposto agli attacchi della 'ndrangheta e del malaffare che manifestano appetiti verso la gestione della cosa pubblica. L'esercito di primi cittadini è a volte ventre molle, non dimentichiamoci che ad oggi sono 60 i Comuni calabresi sciolti per infiltrazioni mafiose e l'elenco, stante alle recenti cronache, è destinato purtroppo ad aumentare; altre volte, per fortuna è la maggioranza, è il fronte combattente di una guerra a basso voltaggio non per questo meno logorante, meno insidiosa, meno pericolosa. Sindaci e amministratori intimiditi o colpiti perchè impegnati nella difficile affermazione della legalità, in una terra in cui le regole della legge sono sopraffatte dalle regole del crimine e della violenza, impegnati nel garantire percorsi di trasparenza e imparzialità in un contesto in cui la raccomandazione e la segnalazione del politico o del mafioso sono la norma".
Magarò ha spiegato che " l'iniziativa di oggi ha anche l'obiettivo di squarciare il muro di silenzio che cala intorno agli amministratori dopo la solidarietà di rito, nell'immediatezza dei fatti. Oggi vorremmo poter andare oltre le espressioni di solidarietà e vicinanza, che pure sono importanti. Pensiamo che uniti si possa fare di più e meglio ecco perchè con l'avv. Zoccali, che è qui in rappresentanza della Giunta espressione di una volontà forte di fare azione comune, abbiamo ritenuto di dovere e poter offrirvi una collaborazione e un impegno concreti".