Auto incendiata a Don Giovanni Rigoli: i fedeli di Varapodio gliene comprano una nuova
Ci sono notizie cattive che si trasformano presto in positive e che fanno trasparire forme di eccezionale solidarietà ed umanità. E' quanto accaduto a Varapodio, piccolo comune della Piana di Gioia Tauro, dove i fedeli hanno fatto una colletta per comprare un'utilitaria seminuova al parroco al quale ignoti avevano incendiato l'auto (QUI).
Don Giovanni Rigoli era stato aggredito nella chiesa di Santo Stefano da due persone (QUI) - poi identificate - la sera del 15 gennaio scorso al termine di una funzione religiosa solo per avere voluto far rispettare le disposizioni parrocchiali legate alla liturgia.
Poche settimane dopo, la sera del 3 febbraio, poi, il parroco era stato vittima di un pesante messaggio intimidatorio, quando, ignoti, mentre lui stava celebrando messa, gli hanno incendiato l'auto, una Fiat Panda, parcheggiata davanti all'oratorio. Nei locali, in quel momento, stavano facendo attività anche una decina di giovani del paese che hanno visto le fiamme del veicolo avvicinarsi pericolosamente alla porta costringendoli a barricarsi dentro.
I ragazzi per fortuna sono stati fatti uscire da una uscita secondaria dell'oratorio ma che hanno rischiato di respirare il fumo delle fiamme che stava distruggendo l'auto del parroco. Fatti che sono stati condannati dal vescovo della diocesi di Oppido-Palmi Giuseppe Alberti e da tutta la chiesa locale. Il presule, in risposta a quei fatti, aveva fatto svolgere una fiaccolata di solidarietà al prete.
Ma ecco che quei fatti negativi adesso si sono trasformati in segni positivi. Nei giorni scorsi la consegna dell'auto acquistata con le donazioni dei cittadini. Lui, che da giovane voleva fare il giornalista e che poi ha visto bussare alla sua porta la chiamata al sacerdozio, è rimasto senza parole per il gesto dei suoi parrocchiani.
"Ringrazio di vero cuore - ha detto don Giovanni all'ANSA - chi ha contribuito a questo gesto nobile e significativo. Varapodio è una bella comunità, ricca di valori e di profonde qualità morali. La vicinanza, il conforto e il calore di tutti mi da ridonato speranza. Nella reciproca costruzione del bene comune si può realizzare la via della pace e del perdono". (ANSA)