Al museo di Reggio “M’illumino di meno per riveder le stelle” per il solstizio d’estate

Reggio Calabria Tempo Libero

Si è concluso il Concorso Nazionale "M’illumino di meno per riveder le stelle”, parte integrante della XXIV edizione della Settimana Nazionale dell’Astronomia, indetta dal Ministero dell’Istruzione e del Merito - Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici, la Valutazione e l’internazionalizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione.

La Settimana dell’Astronomia è assegnata, per l’organizzazione, alla Società Astronomica Italiana, che opera in sinergia con l’Istituto Nazionale di Astrofisica e la Città Metropolitana di Reggio Calabria, individuata, attraverso il Planetarium Pythagoras, quale sede operativa delle attività didattiche e divulgative e sede del Concorso.

All'iniziativa hanno preso parte oltre 60 scuole, distribuite in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Sono stati 2300 i rilevamenti che riportano le variazioni della brillanza del cielo, durante la notte, registrati ad orari e luoghi diversi.

L’analisi dei risultati riporta una situazione dei cieli del nostro paese piuttosto preoccupante. Nei centri fortemente urbanizzati, l’inquinamento luminoso rischia di portar via la notte, la Via Lattea non è più visibile e, nel migliore dei casi, sono osservabili stelle fino alla terza magnitudine.

L’inquinamento luminoso non solo impedisce l’osservazione dello spettacolo del cielo stellato, definito nel 1992 dall’Unesco “Patrimonio dell’umanità”, e agli astronomi di compiere le proprie osservazioni, ma è anche un’importante fonte di spreco energetico.

Per questo è importante che si prenda coscienza di questo problema. L’iniziativa del Ministero, infatti, tende a sensibilizzare le studentesse e gli studenti, il pubblico in generale, sulle problematiche connesse all’inquinamento luminoso, con particolare attenzione ai risvolti culturali ed economici, condividendo le informazioni sulle normative e sulle buone pratiche che consentono di limitare il fenomeno.

Il concorso offre l’occasione di valorizzare il ruolo dei planetari come luoghi in cui tornare a vedere il cielo come apparirebbe senza questo dannoso effetto antropico.