Cinque nibbi reali nati in Corsica saranno liberati nel Parco dell’Aspromonte
Cinque giovani nibbi reali nati in Corsica poco più di un mese fa sono ospitati al Centro Rapaci Minacciati di Rocchette di Fazio, in Toscana meridionale, in attesa di essere trasferiti nel Parco Nazionale dell’Aspromonte per il loro rilascio in natura, previsto nel luglio 2024. I nibbi reali sono arrivati in Maremma il 14 giugno 2024 con un aereo da turismo che li ha imbarcati a Bastia (Corsica) e sbarcati a Scarlino (Italia). Nei giorni precedenti i giovani rapaci erano stati prelevati nei loro nidi, localizzati nella parte nord occidentale della Corsica, dagli ornitologi dell’associazione Conservatoire d’Espaces Naturels de Corse.
A prendere in consegna a Bastia i preziosi nibbi reali dai colleghi del Cen e ad accompagnarli al Cerm è stata la project manager del progetto Life Milvus, Anna Cenerini. Il trasferimento dalla Corsica alla Maremma è stato organizzato con il supporto dell’Associazione Cerm e grazie alla collaborazione del pilota Matteo Casuccio dell’aviosuperficie Aliscarlino. Una volta al Cerm i rapaci sono stati presi in carico da Guido Ceccolini, presidente dell’associazione Cerm, e sistemati in una voliera del Centro Rapaci Minacciati appositamente allestita.
Qui i giovani vengono monitorati mediante una telecamera di controllo che li mostra tranquilli e incuriositi dai molti nibbi reali che volano sopra alle loro teste. Si tratta di esemplari che fanno parte della neo-popolazione toscana, frutto di un programma di reintroduzione di successo realizzato tra il 2004 ed il 2017 nell’ambito di due progetti Life Natura. Dopo qualche giorno di riposo i giovani rapaci originari della Corsica saranno trasferiti al centro di rilascio del Parco Nazionale dell’Aspromonte.
La cessione dei cinque nibbi reali da parte della Corsica al progetto Life Milvus è stata possibile grazie al lavoro svolto dal personale del CEN Corse che, con l’esperta Carole Attié, ha curato le procedure per ottenere le molte autorizzazioni necessarie e, con gli ornitologi Ludovid Leporì e Sébastien Cart, ha effettuato il monitoraggio dei nidi, il prelievo dei giovani e la preparazione alla traslocazione. Ha collaborato, inoltre, Cécile Jolin, inanellatrice autorizzata che lavora presso il centro recupero della fauna selvatica U Pettirossu.
Fondamentale è stata la collaborazione di vari enti francesi che, in tempi eccezionalmente brevi, hanno autorizzato le operazioni di cattura e traslocazione (tra i quali la Dreal Corse Direction Régionale de l'Environnement de l'Aménagement et du Logement ed il CNPN Conseil National de la Protection de la Nature).