Crotone. Sestito (Arci): “grave emergenza ambientale, istituzioni e aziende intervengano”

Crotone Attualità
Filippo Sestito

"La provincia di Crotone, un piccolo fazzoletto di terra con 27 comuni e circa 170 mila abitanti, si trova in una grave situazione di emergenza ambientale a causa dell'inquinamento diffuso in tutto il territorio. La presenza di numerose industrie chimiche, discariche, impianti di trattamento rifiuti, centrali termoelettriche e altre attività inquinanti ha provocato danni irreparabili alla salute dei cittadini e all'ambiente circostante".

Inizia così la nota di Filippo Sestito, presidente dell'Arci di Crotone.

"Le industrie del polo chimico della città pitagorica hanno causato un inquinamento devastante del suolo, dell'acqua e dell'aria, con conseguenze disastrose per la popolazione locale. Le discariche e gli inceneritori presenti nella zona hanno ulteriormente contribuito al peggioramento della situazione, mentre impianti per l'estrazione del metano hanno provocato danni seri al territorio, iniziando dalla subsidenza", continua.

"La bonifica di siti inquinati come l'ex area industriale e le discariche a mare rimane un problema irrisolto, con proposte inadeguate e disinteresse da parte delle istituzioni coinvolte. Inoltre, la presenza di centrali termoelettriche, impianti di biomassa ed eolici pone ulteriori sfide per la tutela dell'ambiente e della salute pubblica", precisa.

"Si parla di tre centrali a Biomasse, una centrale Turbogas, tre enormi parchi eolici a terra, centrali idroelettriche, un impianto TMB, trattamento a freddo dei rifiuti differenziati, un inceneritore di rifiuti ospedalieri ceduto ad A2A che lo sta trasformando in un impianto che brucerà 65 mila tonnellate di rifiuti industriali. A questi si aggiunge un nuovo impianto di gassificazione da 25 tonnellate al giorno per trattare rifiuti organici pericolosi e non autorizzato dagli enti pubblici a Salvaguardia ambientale Spa", sottolinea ancora Sestito.

"La popolazione si trova in una situazione di estrema precarietà, con gravi ripercussioni economiche e sociali causate da decenni di gestione negligente e interessi di poteri forti. Il governo locale e regionale sembra incapace di affrontare efficacemente il problema, lasciando i cittadini a fronteggiare le conseguenze di politiche dannose e irresponsabili. Quello nazionale, invece, continua a tutelare le multinazionali e gli interessi industriali privati", chiosa.

"Da anni ci battiamo per ottenere risarcimenti adeguati ai danni causati dall'inquinamento chimico e per avviare un piano di bonifica completo che tuteli la salute e l'ambiente a Crotone, ma purtroppo l'Eni e le istituzioni fanno orecchie da mercanti", fa sapere inoltre.

"La situazione ambientale richiede trasparenza, attenzione e l'azione urgente di tutte le parti coinvolte, al fine di proteggere la salute e il benessere della popolazione e garantire un ambiente sicuro e salubre per le generazioni future. È ora che le istituzioni e le aziende coinvolte assumano le proprie responsabilità e agiscano con determinazione per affrontare questa grave crisi ambientale. La popolazione locale merita rispetto!", conclude il presidente dell'Arci.