Crotone. Sestito (Arci): Rapporto Sentieri conferma maggiore rischio tumore in aree Sin
"Il rapporto Sentieri (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) condotto dai ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità e giunto alla sesta edizione, ha confermato che nelle aree Sin (Sito di Interesse Nazionale) si registra un eccesso di mortalità costante dovuto, per oltre il 50%, a tumori maligni". A sostenerlo Filippo Sestito, presidente dell'Arci Aps Crotone.
"Anche i cittadini di Crotone - continua Sestito - sito di interesse nazionale insieme a Cerchiara e Cassano in quanto territorio caratterizzato da decenni di forte inquinamento industriale, sono “condannati” ad affrontare le conseguenze dell’inquinamento sulla loro pelle, con un considerevole aumento del rischio di sviluppare patologie tumorali. Senza considerare il fatto che da anni la città di Crotone aspetta che sia nominato un commissario straordinario del Sito di Interesse Nazionale, magari individuato tra figure del territorio non compromesse con dinamiche clientelari o peggio legate ad interessi inconfessabili".
"In questo contesto, che vede ancora un’azione palesemente insufficiente da parte degli enti locali e delle istituzioni, se è vero come è vero che siamo ancora qui a dover discutere di discariche “di scopo” o di progetti di megadiscariche in un territorio già martoriato dal punto di vista ambientale e socio-sanitario - prosegue - non è più tollerabile stare ad aspettare una bonifica divenuta da tempo ormai urgente ed imprescindibile, quanto meno per restituire dignità ad una comunità che ha visto e continua a vedere leso il diritto fondamentale alla salute".
Per il presidente dell'Arci bisogna dare risposte chiare e concrete a tutti i cittadini, "fuoriuscire dall’interessato e colpevole silenzio di Governo, Regione ed enti locali che sono stati e sono irresponsabilmente spettatori passivi dell’attentato alla salute che qui si è compiuto e si sta compiendo. Basta inquinamento, basta discariche, basta sfruttamento!", conclude.