Vitello vivo in palio al torneo di briscola, scoppia la polemica tra volontari e parrocchia
Un vitello vivo messo in palio come premio ad un torneo di briscola ha scatenato il disappunto della Lav, la Lega Anti Vivisezione di Reggio Calabria, che ha protestato con la parrocchia “Santa Maria Madre della Consolazione” di Oliveto, che ha organizzato l’evento in occasione della festa della Madonna del Carmine, chiedendone la sostituzione con un oggetto.
In una lettera inviata sia al parroco di Oliveto che al Sindaco di Reggio i volontari sostengono di essersi fatti portavoce di centinaia di segnalazioni di sdegno arrivategli “e della crescente sensibilità della comunità rispetto agli animali che, ricordiamolo, stanno ottenendo sempre maggiore tutela legislativa fino a trovare specifica previsione anche nella Costituzione”, precisano.
Dalla Lav affermano però e “con rammarico” che le interlocuzioni col sacerdote non abbiano sortito il risultato sperato e che pertanto “anche quest’anno, un essere senziente innocente sarà un premio, un mero oggetto, di una festa che sarebbe stata tale anche se in palio ci fosse stato un orologio o un quadro”.
I volontari rammentano che tanti Comuni italiani hanno ormai adottato nei propri regolamenti degli appositi divieti all’utilizzo degli animali come premi in sagre, feste popolari e similari.
“Con dispiacere – dicono ancora dalla Lega - registriamo che l’amministrazione comunale reggina non ha ancora vietato tali eventi che configurano sfruttamento e/o maltrattamento di animali, puniti dalla Legge e disapprovati dalla maggioranza della comunità”.
“Stiamo vivendo uno dei periodi più bui e di decadenza dell’umanità (era dell’antropocene), in cui progresso e ricerca scientifica, sviluppo della tecnica e tradizioni sono a disposizione dell’ego umano” sbottano ancora i volontari.
“Se da un lato l’uomo ha sempre più sete di consapevolezza, bisogno di interconnessioni, di educarsi ad una visione olistica di armonia e pace con tutti gli esseri viventi – aggiungono - dall’altro incontra resistenze interne che lo tengono ben ancorato a soddisfare i propri bisogni più bassi e nefandi. E la domanda sempre più ricorrente che ci poniamo ogni giorno ha radici dantesche ma è più che mai attuale: siamo sicuri che fatti non foste per vivere come bruti ma per seguir virtute e canoscenza?”
Dalla Lav fanno quindi sapere che si faranno promotori di una petizione popolare per modificare il regolamento comunale affinché anche Reggio Calabria “si adegui al cambiamento sempre più imminente e necessario””.
“Siamo stanchi di assistere ancora oggi ad atti diseducativi come questo. Ci chiediamo tra le altre cose come faccia il parrocco di una comunità nel 2024, portatore di valori di fratellanza e rispetto tra tutti gli esseri viventi, a permettere ancora tali atti anacronistici, irrispettosi, diseducativi per gli animali e per l’uomo. E non siamo noi a dirlo ma lo affermano più di 600 psicologi di fama internazionale”, concludono i volontari anticipando di aver chiesto all’Asp veterinaria tutti i controlli del caso.