Bracciante morto nei campi, Scalese (Cgil): “Oltre alle ordinanze serve anche buon senso”
"Ancora una tragedia consumata sul posto di lavoro. Ancora la rabbia e il senso di profonda impotenza davanti ad un’altra vita stroncata, mentre continuiamo a chiederci: poteva essere evitato? Si continuano a sottovalutare le conseguenze delle alte temperature di questi giorni: l’ordinanza regionale contro lo stress termico deve essere rispettata, assieme ad una buona dose di buon senso per rendere il lavoro più sicuro".
È quanto afferma Enzo Scalese, segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, che interviene in merito alla scomparsa di un bracciante agricolo avvenuta ieri mattina in un'azienda agricola nel comune di Strongoli (LEGGI), esprimendo il cordoglio del sindacato e la vicinanza alla famiglia.
"Non solo è fondamentale garantire condizioni di lavoro sicure e rispettose delle normative vigenti, ma è essenziale che tutte le aziende rispettino rigorosamente queste norme per prevenire ulteriori incidenti e garantire la sicurezza dei braccianti e lavoratori dei cantieri edili" rimarca Scalese.
"Le aziende hanno gli strumenti per farlo: possono, anzi, devono ricorrere alla Cassa integrazione per eventi meteo - Cisoa per gli operai agricoli a tempo indeterminato. Possono richiedere all'Inps il riconoscimento della cassa integrazione per eventi meteo quando il termometro supera i 35° centigradi e in caso di temperature anche inferiori ai 35° ma percepite come elevate" afferma in conclusione. "Le misure di prevenzione che riducano al minimo i rischi dovuti alle ondate di calore che possano incidere negativamente sullo svolgimento dell’attività lavorativa, non mancano: vanno solo applicate. Per questo diciamo che norme non bastano, servono buon senso e umanità".