Maltrattamenti in famiglia nel cosentino, finisce in carcere compagno violento
Avrebbe vessato la propria compagna con comportamenti violenti e maltrattamenti di ogni genere, proseguendo anche quando la loro relazione era oramai terminata. Una lunga scia di violenze che sarebbero durate per almeno due anni, tra continui insulti, botte, lanci di oggetti e persino di una pentola piena di acqua calda, arrivando fino al punto di farle interrompere - bruscamente - la gravidanza.
Un quadro drammatico quello denunciato da una giovane donna, che nelle scorse settimane ha raccontato tutto agli agenti della Questura di Cosenza che, dopo le opportune indagini, hanno tratto in arresto l'uomo - anche lui giovane del posto - lo scorso 20 luglio, con l'accusa di maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori.
È stata la vittima a raccontare il periodo difficile vissuto nell'ultimo biennio, proseguito anche una volta che la relazione era ormai chiusa. Incurante di ciò, l'aggressore avrebbe continuamente seguito e pedinato l'ex compagna ovunque lei andasse, dai locali frequentati al posto di lavoro, arrivando anche al punto di sbarrarle la strada con l'auto per impedirle di passare. Il tutto perché non si sarebbe rassegnato all'idea che questa potesse rifarsi una vita, e che intrattenesse relazioni con altri uomini.
Al termine delle formalità di rito, e riscontrata anche l'interruzione di gravidanza refertata dal locale nosocomio, gli agenti hanno quindi tratto in arresto il giovane per come disposto dal gip del Tribunale bruzio.