Vietato affacciarsi al balcone! Sopporta anni di violenze, poi dice basta

Cosenza Cronaca

Due storie diverse ma accumunate, purtroppo, dall’uso della violenza e della prevaricazione nei confronti delle persone fragili. La prima vicenda nasce in un contesto familiare dove una donna, per anni, sarebbe stata costretta a subire dal marito dei pesanti maltrattamenti fisici e psicologici.

Una vita coniugale che per lei si sarebbe trasformata in un incubo, tanto da non potere uscire da sola, frequentare qualcuno e, addirittura, nemmeno affacciarsi dal balcone.

Nonostante queste restrizioni, le offese e i pretesti per poter intavolare lunghe e snervanti litigate erano all’ordine del giorno e, talvolta, anche alla presente dei figli ancora minorenni.

La donna sarebbe addirittura arrivata a evitare anche di accompagnare i ragazzi dai medici, per scongiurare che il marito la potesse accusare di utilizzare quelle circostanze per evadere dalla propria condizione di sofferenza.

Dei maltrattamenti che si sarebbero poi trasformati in atti persecutori quando la vittima avrebbe deciso di non sopportare più le continue vessazioni alle quali sarebbe stata esposta e per anni.

Il coniuge, non accettando la decisione della donna avrebbe infatti iniziato a perseguitarla con messaggi e altre iniziativi simili che in concreto, l’avrebbero indotta a cambiare le proprie abitudini di vita.

Oggi la parola fine su questa vicenda è stata scritta dal Gip del Tribunale di Castrovillari, che ha emesso un divieto di avvicinamento alle parti lese, con anche l’applicazione del braccialetto elettronico, a carico del marito eseguito dai Carabinieri della Stazione di Corigliano Calabro.

Il “cattivo” vicino

Un altro episodio - anche qui fatto di presunti atti persecutori - ha portato invece agli arresti domiciliari un altro uomo. In questo caso a degenerare sarebbero stati dei rapporti di vicinato.

Delle ripetute iniziative violente hanno indotto la presunta vittima a denunciare diversi atti rivolti contro la sua persona e contro i suoi familiari.