Regione: bando Oss, Stillitani risponde alla Cgil
L'assessore regionale al Lavoro, Francescantonio Stillitani, attraverso una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale, fa alcune precisazioni in merito alle perplessità sollevate dalla Cgil e dal segretario Fp di Vibo Valentia, Vincenzo Molinaro, sul nuovo bando degli operatori socio sanitari, rapportato ai mancati sbocchi occupazionali per 40 operatori del vibonese che hanno ottenuto tale qualifica nel 2008 e che non hanno ancora trovato un posto di lavoro. "Prendo atto - dichiara Stillitani - delle difficoltà incontrate giornalmente dai soggetti che partecipano ai corsi di formazione organizzati dalla Regione e che non riescono a trovare sbocchi occupazionali. Il lavoro svolto fino a questo momento dal mio assessorato non va certo nella direzione di aumentare il bacino di precariato calabrese, ne tanto meno e' rivolto a fini elettoralistici, per come paventato dalla Cgil.
La Regione Calabria - aggiunge - non può garantire alle migliaia di soggetti che hanno ottenuto una qualifica professionale un posto di lavoro. Il ruolo della formazione, fino a questo momento, ed in maniera esclusiva, e' stato quello di dare la possibilità ai disoccupati di ricevere una qualifica professionale, che permetta loro di inserirsi nel mondo del lavoro. Ma, sono i lavoratori che, una volta ottenuto l'attestato di qualifica, devono affacciarsi sul mercato del lavoro, proponendosi alle aziende, soprattutto quelle private, che richiedono questa o quella figura professionale". Secondo Stillitani "bisogna smetterla con la concezione patologica, che induce molti dei soggetti che operano sul mercato del lavoro, a considerare l'impiego pubblico come l'unico sbocco possibile. In futuro si può pensare di creare occupazione stabile solo attraverso il coinvolgimento diretto delle aziende private, che sono sempre più portate ad assumere personale qualificato e non per motivi clientelari, come spesso e' successo in passato nel settore pubblico". Nello specifico degli operatori socio sanitari e, soprattutto, alla luce del blocco delle assunzioni nella sanità calabrese, l'assessore Stillitani sottolinea che "non e' pensabile che le strutture pubbliche possano assorbire tutti i soggetti che ricevono questo tipo di qualifica. Sono, invece, le cliniche e le strutture private socio sanitarie e socio assistenziali che hanno sempre più sete di nuove figure professionali. In Calabria, infatti, sono più di trecento le aziende private che richiedono questo tipo di figura professionale. Il compito della Regione e' quello di organizzare il mercato del lavoro e di creare le condizioni più favorevoli per favorire nuovi sbocchi occupazionali. Il ruolo della formazione in questo contesto e' quello di qualificare i giovani calabresi e renderli compatibili con le esigenze delle aziende". Per agganciare in modo più stretto il mondo della formazione con quello del lavoro - precisa Stillitani - con il nuovo bando rivolto alla formazione di 520 operatori socio sanitari, pubblicato recentemente, abbiamo istituzionalizzato per la prima volta un nuovo meccanismo che dovrà garantire una soglia minima occupazionale per questo tipo di soggetti. Infatti, tramite un'apposita convenzione stipulata con la struttura privata, l'ente di formazione garantisce che almeno il 30 per cento dei soggetti formati siano assunti, pena la revoca del finanziamento regionale. Inoltre, la Regione Calabria, per stimolare l'occupazione, si fa anche carico per un anno del pagamento del 50 per cento del costo del lavoro che grava sull'azienda per ogni singolo lavoratore. Il cambiamento di rotta - prosegue l'assessore regionale al Lavoro - si attuerà con il bando sugli operatori socio sanitari, ma non escludiamo che questo nuovo meccanismo possa essere esteso a tutto il mondo della formazione. Infatti - conclude Stillitani - e' necessario creare sinergie sempre più strette tra assessorato al Lavoro, mondo sindacale, imprese private e enti di formazione, per agevolare la formazione, di nuove figure professionali effettivamente richieste dal mercato e capaci di essere inserite nel mondo del lavoro".