Impianto recupero di rifiuti a Villapiana. Raspa: “Area Pip non significa area inquinabile”
Raspa, la Rete Autonoma Sibaritide e Pollino per l'Autotutela, ha depositato ieri presso l'Ufficio Protocollo del Comune di Villapiana le proprie osservazioni riguardo al progetto dell'impianto per il recupero di rifiuti speciali non pericolosi presentato da un privato e consultabile sul sito della Regione Calabria.
Secondo la Rete, il progetto mostrerebbe però delle criticità di ordine tecnico-amministrativo, ambientale e anche politico. Per ciò che riguarda le questioni tecniche, Raspa ha così segnalato diverse lacune rispetto a ciò che prevedono i piani vigenti che a suo dire inficerebbero tanto l'impianto già realizzato quanto il paventato ampliamento.
Per quanto concerne l'aspetto ambientale, le criticità di un impianto del genere per la Rete attengono, in particolare, alla presenza di polveri respirabili (inerti) che potrebbero causare danni alla salute: “anche nel caso di esposizione a polveri a basso livello di tossicità, quelle rilasciate dal materiale inerte trattato nell'impianto, bisogna prestare particolare attenzione. Il contatto con queste polveri a basso grado di tossicità può comunque causare lo sviluppo di processi infiammatori delle vie respiratorie, irritazioni alla vie aeree superiori, riniti e asma e altre patologie che potrebbero anche cronicizzarsi” dicono dall’associazione.
Quanto all'aspetto politico, anche se la costruzione dell'impianto, “di dimensioni tutt'altro che ristrette”, è prevista all'interno dell'area PIP, quella destinata agli insediamenti produttivi, per Raspa è fondamentale salvaguardare la sicurezza dei cittadini.
“Area PIP non significa area inquinabile. Nel caso specifico dell'area PIP di Villapiana, si sta profilando una sua pronunciata caratterizzazione in termini di HUB dei rifiuti che mal si sposa con la vocazione turistica e agricola del territorio e con il carattere degli altri insediamenti industriali presenti”, viene evidenziato.
“È arrivato il momento che Villapiana decida cosa vuole nel suo territorio. La domanda a cui i cittadini e gli amministratori devono rispondere è la seguente: chi vogliamo attirare all'interno dell'area PIP? Eccellenze di trasformazione agricolo-alimentare e realtà che da anni hanno costituito un riferimento per la produzione e il commercio oppure ci va bene qualsiasi cosa?” si domandano infine da Raspa.