Saccomanno: “Mare cristallino sulla costa tirrenica, grazie anche alle Forze dell’Ordine”

“Erano anni che il mare sulla costa tirrenica San Ferdinando-Nicotera non si presentasse di un colore cristallino e quasi caraibico! Una battaglia durata oltre 20 anni per chiedere maggiori controlli e presenza delle istituzioni addette al controllo e finalmente, grazie al presidente Occhiuto e alle Forze dell’Ordine, maggiormente attenti, si è riusciti ad ottenere quello che la natura aveva offerto ai cittadini della costa tirrenica”.

È quanto afferma Giacomo Francesco Saccomanno, presidente del Comitato a difesa e tutela della Costa Tirrenica, in nota in cui sottolinea ancora si tratti di un mare così pulito da invogliare le persone a venire in spiaggia ed a Nicotera Marina”

“Non sono servite le occupazioni della Prefettura, della Procura della Repubblica, dell’Arpacal e decine di esposti per ottenere quello che madre natura vi aveva consegnato. Solo grazie ad una maggiore coscienza di chi deve difendere l’ambiente e dopo vent’anni di battaglie si è riusciti ad ottenere un migliore controllo e una maggiore severità” precisa ancora.

“Oggi tra droni, Capitaneria di Porto, accordi regionali, ecc - continua Saccomanno - si è, finalmente, riusciti ad impedire lo scarico a mare dei reflui fognari, spesso effettuati per ottenere maggiori guadagni da chi gestisce gli impianti. Nulla di eccezionale, solo normalità, che, però nel passato non ci è stata, lasciando i cittadini in balia di qualche criminale che consentiva lo sversamento a mare. A Nicotera un grande impegno da parte di Totò Montuoro e di tanti altri cittadini che hanno cercato di difendere il bene comune e che solo oggi si possono dire soddisfatti, anche se non bisogna diminuire l’attenzione o abbassare la guardia”.

“Dopo l’impegno del presidente Occhiuto e delle Forze dell’Ordine - sottolinea poi il presidente del Comitato - ci aspettiamo il dovuto riscontro della Magistratura, a cui sono stati trasmessi i documenti che comprovano gli sversamenti. È un problema di giustizia e di riscontro a chi ha denunciato, subendo anche rappresaglie, e nei confronti di chi ha utilizzato il bene comune per propri interessi”.

“Condotte – aggiunge - che devono essere sanzionate, specialmente ora che si è riusciti a diminuire l’azione di inquinamento. Situazione questa ben conosciuta anche dall’Arpacal che ha sempre indicato le conseguenze, ma non ha mai assunto quei provvedimenti che le competevano per impedire che il mare diventasse verdastro o marroncino. Non si aggiunge altro, se non ancora un grazie a chi è riuscito, con impegno e passione, a restituire ai cittadini quello che la criminalità aveva contaminato”, conclude Saccomanno.