Ad Aiello Calabro arriva “Calabria, Santi e Briganti”

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Con lo spettacolo “Briganterie”, il prossimo 27 agosto alle ore 21.00 presso il Teatro Comunale di Aiello Calabro, giunge all’ultimo appuntamento il progetto “Calabria, Santi e Briganti”. La vera storia d’amore e il “triangolo” che portò la brigantessa Ciccilla a uccidere, diventa la scena in cui la verità sul brigantaggio emerge fortissima.

Già da tempo la Compagnia Teatrale Ba17 lavora sul tema dei briganti e dei contadini, delle ribellioni e delle lotte in Calabria. "Ci sono tantissime storie che accendono luci diverse e spesso inquietanti sulla verità che ci è stata raccontata, che in fondo tanto verità non era. La vita delle persone racconta molto altro e noi vogliamo esplorare questo “altro”, perché è quello che ci dà la misura della nostra identità meridionale al giorno d’oggi – spiega la regista, drammaturga e interprete Angelica Artemisia Pedatella".

"Non si tratta solo della bellezza estetica di interpretare personaggi affascinanti che hanno dato origine a miti e leggende, ma di esplorare un frammento della poetica che portiamo avanti, una poetica di verità storica e di ricerca senza filtri", sottolinea.

Interpretato, insieme alla Pedatella, da Massimo Rotundo, Natascja Marrano e Giuliana Tenuta, con il corpo di ballo guidato dalla intensa Giada Guzzo, coreografa e ballerina, e formato dalla stessa, da Raphael Burgo e Michele Danny Fimiani, con la partecipazione straordinaria di Giuseppe Marvaso, lo spettacolo è ancora una volta un incredibile e suggestivo mix di linguaggi scenici che uniscono musica, danza e recitazione, verso una formula di teatro contemporaneo fruibile, coinvolgente, popolare e identitario.

Sulla musica originale di Sandro Sottile, la vicenda della brigantessa Ciccilla, interpretata da Angelica Artemisia Pedatella, si colora di tinte romantiche e al linguaggio che unisce dialetto e italiano è affidata la rivolta di una generazione che lottò contro il disorientamento politico post unitario. Curatissimi e frutto di una profonda ricerca i costumi realizzati da Silvana Esposito, già direttore artistico del progetto.

"Tutto parte dal costume – chiosa la Esposito. – Gli spettacoli portati in scena in questa rassegna ci raccontano esattamente due dimensioni storiche della Calabria che svelano molti dettagli che la moda spiega meglio di tante parole. Le brigantesse utilizzavano pantaloni maschili, una scelta che oggi ci sembra banale ma che allora era rivoluzionaria. Ritrovare i tessuti giusti, individuare i colori e ricreare una suggestione fisica permettendo agli attori di entrare davvero “nei panni” dei personaggi è per me oggi motivo di una profonda soddisfazione e una gratificazione che mi ripaga dell’impegno importante messo in opera".

Informazioni e prenotazioni ai numeri 3286574056 e 3515731990 – email: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .