Chiusa l’operazione Wave nel reggino: sequestrati 165 kg di alimenti, 23 denunce
Si è conclusa nel reggino l’operazione Wave, iniziata nei primi giorni di giugno e terminata solo pochi giorni fa, a fine agosto scorso e che durante l’estate ha interessato il tratto costiero della provincia, che include le fasce tirreniche e ioniche, caratterizzato dalla presenza di numerose attività commerciali che insistono sul demanio marittimo.
Aree che sono notoriamente esposte a problematiche ambientali, in particolare all'inquinamento delle acque destinate alla balneazione: un aspetto cruciale per l'economia regionale e lo sviluppo turistico.
L’operazione Wave, pianificata dai Carabinieri, ha coinvolto numerosi reparti dell’Arma, tra cui le nove compagnie del Comando provinciale, i loro colleghi del Nucleo Tutela Agroalimentare; del Nil, il Nucleo Ispettorato del Lavoro, e gli uomini della Capitaneria di Porto del capoluogo.
Obiettivo unico il contrasto degli illeciti nel settore turistico-alberghiero: le forze operative coinvolte hanno quindi effettuato controlli mirati, selezionando gli obiettivi in base alle necessità e alle criticità ambientali rilevate.
Un’attività che ha consentito così di sequestrare quasi 140 chili di prodotti ittici e oltre 25 chili di prodotti carnei ritenuti non conformi alle normative vigenti.
Comminate, inoltre, sanzioni per un totale di circa 300 mila euro contestando violazioni della normativa ambientale e sanitaria; denunciate poi in stato di libertà 23 persone coinvolte in attività illegali.
Risultati questi che testimoniano l'efficacia delle sinergie tra Carabinieri e Capitaneria di Porto nel garantire la tutela dell'ambiente, la salute pubblica e lo sviluppo economico sostenibile della regione.
L’operazione Wave rappresenta infatti un modello di intervento che verrà replicato in futuro per continuare a contrastare gli illeciti e preservare il patrimonio naturale e turistico del territorio.