Controlli su lavoro, ambiente e igiene: al setaccio le coste catanzaresi, nove denunce
Continuano i servizi nell’ambito della ormai nota operazione Wave, che sta portando le forze dell’ordine, in sinergia operativa, a controllare gli 800 km della costa calabrese. Una task force operativa che ha lo scopo di verificare il rispetto di normative che interessano i comparti del lavoro, dell’ambiente, dell’igiene e sicurezza dei prodotti agroalimentari oltre che delle concessioni demaniali delle strutture ricettive e dedicate alla balneazione.
Intensa l’attività svolta nel catanzarese nei mesi di luglio e agosto che ha portato nel complesso alla denuncia di nove titolari di strutture turistiche a cui sono state contestate varie violazioni e alla sospensione di altrettante attività commerciali.
Tra gli altri risultati, elevate sanzioni amministrative per circa 200 mila euro; scovati 16 lavoratori in nero tra cui un minorenne, sequestrati 169 kg di alimenti destinati al pubblico, per la maggior parte pesce di provenienza non tracciata. Sequestrati anche 2575 mq di aree demaniali marittime occupate abusivamente.
In particolare, sulla fascia costiera tirrenica, a Lamezia Terme, è stato effettuato un sequestro di circa mille mq di spiaggia senza concessione demaniale, con un’attività commerciale sospesa per l’impiego di tre lavoratori irregolari; sigilli anche a circa 25 kg di prodotti ittici senza tracciabilità e sanzioni amministrative per un totale di circa 19 mila euro, in attività commerciali del settore turistico alberghiero.
A Gizzeria Lido, poi, sono state sospese quattro strutture turistiche alle quali sono state conteste sanzioni amministrative e penali per un totale di 17 mila euro a seguito di diverse irregolarità igienicosanitarie; sequestrati, ancora, 18 kg di alimenti ittici e, anche, un’area di 75 mq per abusivismo sul demanio marittimo.
Mentre sul litorale ionico, a Catanzaro, nel quartiere Lido un ristorante è stato sospeso e il titolare deferito all’Autorità Giudiziaria contestandogli sanzioni amministrative per un totale di 60 mila euro perché nella struttura sono stati trovati cinque lavoratori irregolari e diverse violazioni sulla sicurezza sul lavoro.
In altri due ristoranti della zona marinara del capoluogo elevate sanzioni amministrative per 13.500 euro per carenze igienico sanitarie e violazioni in materia di tutela del lavoro.
A Sellia Marina il titolare di uno stabilimento balneare è stato invece denunciato a piede libero per non aver ottemperato ad un’ordinanza di demolizione e per l’occupazione abusiva di 1500 mq di area demaniale con sdraio e ombrelloni. Nella circostanza, sono state anche contestate sanzioni per un totale di oltre 13 mila euro, per la presenza di un lavoratore minorenne irregolare, per la mancata tracciabilità di 104 kg di alimenti di varia tipologia che sono stati sequestrati, per la somministrazione di bevande e alimenti senza aver fatto la prevista comunicazione alle Autorità competenti e per l’assenza della dotazione di sicurezza balneare.
Contestate anche sanzioni amministrative per 11.100 euro e sospensione dell’attività ad un altro stabilimento balneare trovato in assenza di Scia sanitaria e di Scia per la somministrazione di bevande e alimenti oltre alla presenza di un lavoratore in nero.
I controlli hanno riguardato anche alcune attività di ristorazione ubicate in prossimità del demanio marittimo di Cropani e Botricello e hanno fatto emergere delle carenze igienico sanitare e strutturali e la mancanza di un aggiornato piano di autocontrollo con la conseguente contestazione di sanzioni amministrative, oltre al reato di falsità ideologica in atto pubblico che si contesta al titolare di una delle strutture controllate, relativa all’ottenimento dell’autorizzazione ad esercitare l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.
Al gestore di un noto resort è stata comminata la sanzione amministrativa di 5 mila euro per la mancanza di procedure di autocontrollo per la lavorazione dei prodotti ittici e l’assenza di dotazioni per la sicurezza balneare.
A Soverato sono stati contestati, ad un gestore di un esercizio di ristorazione, degli illeciti per un importo totale pari a quasi 28 mila euro, oltre alla sospensione della relativa attività commerciale, per l’accertamento di violazioni in tema di impiego di cinque lavoratori in nero, di cui due extracomunitari irregolari, per inidoneità igienico-sanitaria del locale adibito a ristorante e il mancato rispetto delle procedure di autocontrollo basate sui principi del sistema HACCP.
A Piteragrande di Stalettì è stato controllato uno stabilimento balneare-ristorante-bar-discoteca contestando sanzioni amministrative per oltre 15 mila euro in relazione a molteplici violazioni accertate in materia di sicurezza del lavoro.
Nella fattispecie, dalle verifiche compiute sarebbe emerso che il legale rappresentante dello stabilimento balneare, come datore di lavoro, non abbia assicurato la formazione dei lavoratori e non abbia custodito come previsto il documento di valutazione dei rischi.
Inoltre, l’amministratore unico della società che, in quel sito, si occupa della realizzazione degli allestimenti tecnici audio, non avrebbe provveduto neanch’egli alla formazione dei lavoratori e non avrebbe custodito secondo le norme il documento di valutazione dei rischi, oltre a non aver sottoposto i dipendenti alla prevista visita medica entro le scadenze stabilite.
Infine, il legale rappresentante della società che lì opera la ristorazione, in quanto datore di lavoro non avrebbe intrapreso le misure necessarie affinché i lavoratori potessero essere salvaguardati dai rischi di natura elettrica e avrebbe, illecitamente, installato un sistema di videosorveglianza violando lo statuto dei lavoratori.
Ai tre distinti amministratori delle partita iva che operano nella stessa attività commerciale, ciascuno per la parte di competenza, sono state ufficialmente impartite delle prescrizioni, ed imposte delle specifiche misure per far cessare il pericolo per la sicurezza e per la salute dei lavoratori con l’onere di adempiere entro determinati limiti temporali, a norma di legge.
Ed ancora, a Squillace sono stati controllati tre stabilimenti balneari sul lungomare. In quest’ambito sono stati deferiti due dei tre titolari poiché in uno era stata riscontrata la presenza di due lavoratori in nero e nell’altro si somministravano alimenti e bevande senza essere stati formalmente autorizzati dal titolare della concessione balneare e, pertanto, sono state anche elevate sanzioni amministrative ai tre stabilimenti, per un totale di 12.200 euro, per aver riscontrato la presenza di lavoratori in nero, per carenze igienico sanitarie e per carenze in materia balneare (per l’assenza di assistenza bagnanti e di materiale di primo soccorso), con il contestuale sequestro di circa 22 kg di prodotti ittici non tracciati. Allo stabilimento balneare trovato con i due lavoratori non in regola è stata applicata anche la sospensione dell’attività imprenditoriale.