Giustizia riparativa, dalle misure alternative in tre al “lavoro” per il Comune di Vibo
L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Enzo Romeo ha avviato un’iniziativa in collaborazione con l’Ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna di Vibo Valentia che, nata dal protocollo firmato nell’ottobre dell’anno scorso, prevede l’impiego di persone sottoposte a misure alternative, come la “messa alla prova”, per svolgere servizi di volontariato a favore della comunità.
Dopo una ricognizione interna, è emersa infatti la necessità dell’ente di rafforzare le attività di piccola manutenzione, a causa della carenza di risorse umane. Per risolvere questo problema, l’amministrazione ha deciso di impiegare lavoratori di pubblica utilità.
Attualmente tre persone hanno già iniziato il loro percorso a settembre, svolgendo attività che, secondo la convenzione, mirano a riparare il danno sociale causato dal reato commesso, favorendo al contempo il loro reinserimento sociale.
Il progetto offre un duplice beneficio: da un lato, l’ente pubblico ottiene manodopera gratuita, alleviando le difficoltà di bilancio; dall’altro, i lavoratori scontano la parte residua della loro pena impegnandosi in attività di pubblica utilità.
L’amministrazione comunale intende inoltre ampliare il numero di persone impiegate in questo contesto e stipulare nuove convenzioni, a partire da quella con la casa circondariale di Vibo Valentia.
“Questo progetto rappresenta un’importante iniziativa sociale, particolarmente rilevante in un momento di scarsità di risorse economiche per l’ente comunale”, affermano dall’ente.