Sistema Petilia. Peculato e molestie sessuali, condannato ex sindaco

Crotone Cronaca
Amedeo Nicolazzi

Sono stati tutti condannati gli undici imputati coinvolti nel processo sul cosiddetto “Sistema Petilia” (LEGGI), che nel 2021 provocò lo scioglimento del Comune dell’alto crotonese.

Coinvolti, infatti, oltre all’ex sindaco Amedeo Nicolazzi anche alti componenti del suo staff, nonché consiglieri comunali, vigili urbani, imprenditori ed ispettori.

Lo sentenza stamani presso il Tribunale di Crotone (Presidente Edoardo D’Ambrosio, Giudici Alfonso Scibona e Giuseppe Collazzo).

L’accusa è quella di peculato in concorso, nata dalla presunta gestione opaca dei pacchi alimentari, che secondo l’accusa sarebbero stati distribuiti per finalità elettorali a soggetti che non ne avrebbero avuto realmente diritto (QUI).

La posizione più grave però era quella dell’allora primo cittadino, Nicolazzi appunto, sul quale pendeva anche l’accusa di violenza sessuale e concussione: pene rideterminate in atti sessuali di minore entità e tentata induzione indebita.

LE PENE

Queste dunque le decisioni del Tribunale: 6 anni e mezzo di reclusione per l'ex sindaco Amedeo Nicolazzi; 2 anni e 10 mesi per Marilena Curcio, componente del suo staff; 6 mesi per l’ex tecnico comunale Sebastiano Rocca; e 3 mesi per l'ex vicesindaco Vincenzo Ierardi; 2 anni e 10 mesi anche per l’allora consigliere comunale Antonio Curcio.

E poi, 2 anni per il dirigente dell'Asp Domenico Tedesco; 1 anno e 10 mesi ciascuno per gli ispettori Spisal Antonio Aloe e Francesco Tilelli; 8 mesi per l’allora vigile urbano Pietro Lucente; 3 anni per l’imprenditore edile Palmo Garofalo; ed 8 mesi per Marta Costanzo.

Sospensione condizionale delle pene per Tedesco, Aloe, Tilelli, Rocca, Ierardi, Lucente e Costanzo.

Curcio e Tedesco sono stati anche interdetti dai pubblici uffici e attinti dall’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione, il primo in perpetuo, il secondo per cinque anni; Nicolazzi è stata condannato inoltre al risarcimento del danno a favore delle parti civili. Il deposito della motivazione della sentenza è fissato fra novanta giorni.