Pacchi per i poveri finiti ad amici e pure a criminali: arrestato il sindaco, 8 indagati nel crotonese

Crotone Cronaca
Amedeo Nicolazzi

L’ipotesi è che, dall’aprile al dicembre 2018, si siano appropriati arbitrariamente, o che comunque abbiano distratto dalle loro specifiche finalità, alcune derrate alimentari rientranti nel cosiddetto progetto “Lotta alla povertà”.

È quanto viene contestato ad un imprenditore, due pubblici amministratori e a un dipendente pubblico del Comune di Petilia Policastro.

Ci sono anche loro tra gli otto indagati dalla Procura di Crotone e a carico dei quali i Carabinieri del comando provinciale hanno eseguito stamani un’ordinanza di custodia cautelare con cui sono stati applicati gli arresti domiciliari e il divieto di dimora nella provincia pitagorica (QUI).

GLI INDAGATI

Ai domiciliari sono così finiti il sindaco di Petilia Policastro, Amedeo Nicolazzi, e l’ex vice sindaco dello stesso Comune, Francesca Costanzo.

Divieto di dimora in provincia, invece, per Palmo Garofalo, imprenditore edile di Petilia; Antonio Curcio, consigliere di maggioranza nel Comune di Petilia; Marilena Curcio, dipendente del Comune di Petilia e nello staff del sindaco; Vincenzo Ierardi, vice sindaco e assessore ai lavori pubblici del Comune di Petilia; Sebastiano Rocca, tecnico del Comune di Petilia; Domenico Tedesco, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Crotone.

Le accuse, a vario titolo, sono di peculato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione in atti giudiziari, soppressione, distruzione e occultamento di atti, concussione e anche violenza sessuale.

Il provvedimento arriva al termine di una più ampia attività investigativa, condotta dall’aprile 2018 al novembre 2020, dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Crotone, sotto la direzione della Procura Distrettuale di Catanzaro e, successivamente, diretta e coordinata dal Procuratore della Repubblica pitagorico, Giuseppe Capoccia, e dal Sostituto Alessandro Rho.

LA CONVENZIONE COL COMUNE

Nell’ambito del progetto “Lotta alla povertà” - istituito da un Regolamento europeo del 2014 - il 5 marzo del 2018 era stata stipulata una Convenzione tra il Comune di Petilia ed il Banco delle Opere di Carità.

La convenzione stabiliva delle regole che disciplinavano l’elargizione di beni alimentari da parte dell’ente assistenziale all’ente locale e finalizzata al sostegno delle persone indigenti.

Ma secondo quanto emerso dalle indagini, diversi sarebbero stati i pacchi viveri distribuiti non a soggetti effettivamente bisognosi e ricompresi negli appositi elenchi, quanto invece ad amici e conoscenti e addirittura, in alcune occasioni, anche a persone appartenenti alla criminalità locale.

Le investigazioni, poi, hanno portato ad acquisire anche dei gravi indizi su una presunta corruzione che sarebbe avvenuta il 21 novembre 2018 a Crotone.

LA CORRUZIONE DEI FUNZIONARI ASP

In quella data, presso un bar della città, due amministratori pubblici e un tecnico comunale del Comune di Petilia Policastro, su mandato del sindaco della stessa cittadina, si sarebbero accordati con un Dirigente del Dipartimento di Prevenzione Asp di Crotone, affinché provvedesse a diminuire, arbitrariamente, un’ammenda di circa 3 mila euro. Il tutto ricompensato con alcuni beni alimentari come olio e castagne (QUI IL VIDEO).

La sanzione era stata elevata, il 15 novembre 2018, da due ispettori della stessa Azienda Sanitaria, che avevano rilevato, nell’ambito di un accesso ispettivo ad un cantiere comunale in località Scardiati di Petilia, delle violazioni in materia di tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro.

La modifica del verbale ispettivo - che era stato redatto in occasione del controllo sul cantiere - aveva portato ad una riduzione della relativa sanzione pecuniaria e a un vantaggio indebito nell’ambito di due procedimenti penali instaurati presso la Procura di Crotone, per il Responsabile dei lavori e il titolare dell’impresa edile che stava svolgendo la pulizia delle cunette della strada interpoderale per conto proprio del comune.

MOLESTATATA PER UN POSTO AL FIGLIO

Infine gli inquirenti ritengono di aver fatto luce su un presunto caso di concussione e di violenza sessuale avvenuto il 27 luglio 2018 e contestato proprio al sindaco di Petilia.

Una madre avrebbe dovuto infatti subire delle molestie sessuali da parte di Nicolazzi, al quale si era rivolta per trovare un posto di lavoro per il figlio.