Processo Eleo, disarticolata cosca petilina: condanne per oltre 80 anni
Si è concluso con otto condanne ed un'assoluzione il processo Eleo, nato dall'omonima operazione (QUI) che nel 2021 portò all'arresto di 18 persone (QUI) ritenute intranee ad una cosca di 'ndrangheta operante a Petilia Policastro, nel crotonese, e nelle aree immediatamente adiacenti.
Il Tribunale pitagorico ha così ha condannato: Giuseppe Garofalo (a 13 anni e 10 mesi); Oreste Vona (13 anni ed 8 mesi); Pierluigi Ierardi (12 anni e 6 mesi); Domenico Bruno (12 anni); Massimo Cosco (12 anni); Antonio Gelfo (6 anni e 4 mesi); Alessandro Gelfo (6 anni); Ivano Mirabelli (4 anni).
Assolta perché il fatto non sussiste, invece, Francesca Costanzo, ex vicesindaco, per la quale erano stati chiesti 13 anni e mezzo. Le si contestava il concorso esterno.
L'accusa è, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, usura, detenzione di armi, furti e danneggiamenti.
L'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ed eseguita dai Carabinieri, aveva permesso di evidenziare l'attenzione del sodalizio nei vicini comuni della Sila e della Presila.
Secondo gli inquirenti, il gruppo sarebbe stato contraddistinto da un modus operandi "pervasivo", ed avrebbe ripreso vigore dopo la scarcerazione di alcuni componenti.
Una cosca particolarmente pericolosa, visto il suo coinvolgimento nell'incendio della seggiovia del Villaggio Palumbo a Cotronei, che puntava anche al controllo delle attività economiche dedite al commercio del legno nonché ad alberghi e strutture ricettive.
Nel corso del blitz erano state rinvenute, inoltre, diverse armi da fuoco, prevalentemente fucili e kalashnikov, nascosti sotto terra all'interno di frigoriferi e congelatori.
Armi perfettamente funzionanti e pronte all'uso, che fecero ipotizzare l'eventualità di un possibile conflitto tra gruppi rivali che sarebbe potuto scoppiare di li a poco.