Inchiesta Eleo, Locale di Petilia: Appello conferma sette condanne, un’assoluzione

Crotone Cronaca

La Corte d’Appello di Catanzaro ha confermato le condanne emesse in primo grado (QUI) a carico di sette imputati nel processo scaturito dalla operazione Eleo (QUI) che, nel gennaio del 2021 fece luce su un caso di lupara bianca, quello dell’allevatore Massimo Vona, sparito nel nulla alla fine d’ottobre del 2018 (QUI) per arrivare poi al fermo di dodici persone (QUI) - tra cui il presunto mandante ed un presunto esecutore materiale dell’omicidio - e quindi decimare la Locale di ‘ndrangheta di Petilia Policastro che controllava il territorio della Sila e della Presila, non solo nello stesso popoloso comune del crotonese ma anche in quello di Cotronei.

Gli inquirenti contestarono a vario titolo le accuse di associazione mafiosa, estorsione, usura, detenzione di armi, furti e danneggiamenti, svelando la pervasività del clan nell’economia locale, dal settore del commercio del legno a quello delle attività ricettive nelle località turistiche silane.

La locale fu definita come particolarmente pericolosa, visto anche il suo coinvolgimento nell'incendio che interessò la seggiovia del Villaggio Palumbo (Cotronei).

Nel corso del blitz furono rinvenute diverse armi da fuoco, prevalentemente fucili e kalashnikov, nascosti sotto terra dentro a frigoriferi e congelatori: armi pronte all'uso e che fecero ipotizzare l’eventualità che da lì a poco stesse per consumarsi un conflitto tra gruppi rivali.

LE DECISIONI DEI GIUDICI

Tornando al processo, i giudici di Appello hanno quindi confermato 13 anni e 10 mesi di reclusione per Giuseppe Garofalo; 13 anni e otto mesi per Oreste Vona; 13 anni e mezzo per Pierluigi Ierardi; 12 anni per Domenico Bruno e Massimo Cosco; 6 anni e 4 mesi per Antonio Gelfo; e 6 anni per Alessandro Gelfo. Assolto, invece, Ivano Mirabelli, a cui in primo grado erano strati inflitti 4 anni.