Aggressione Ferrerio, ridotta in Appello la condanna di Nicolò Passalacqua
Ridotta la pena da scontare in carcere per Nicolò Passalacqua, ritenuto responsabile del brutale pestaggio a danno di Davide Ferrerio (QUI), finito in coma irreversibile a causa di uno scambio di persona.
La Corte d'Appello non ha infatti riconosciuto il reato di lesioni gravissime, avallando le richieste della difesa dell'imputato. Inizialmente condannato a 20 anni e 4 mesi (QUI), la pena del Passalacqua è stata dunque ridotta a 12 anni ed 8 mesi.
Soddisfatto l'avvocato difensore Salvatore Iannone, che afferma: "Era quello che ci aspettavamo. Puntavamo più alla riqualificazione del reato in lesioni gravissime però in questo momento possiamo ritenerci soddisfatti della riqualificazione operata dalla Corte almeno sulla pena".
INDIGNATI I FAMILIARI
"Sono indignata perché mi aspettavo che almeno questo collegio confermasse la sentenza di primo grado. Invece l'hanno ridotta a 12 anni anche se hanno mantenuto l'impianto accusatorio di tentato omicidio ma hanno escluso l'aggravante". Questo il commento amareggato di Giuseppina Orlando, che non smette di ricordare che "Davide è come se fosse morto quel maledetto giorno".
"I giudici continuano a non dare giustizia. Anzi sembra quasi che vogliano favorire gli aguzzini, aiutarli e dargli le generiche. Mio figlio è caduto in un tranello, non sapeva nulla quella sera ma non abbiamo ottenuto giustizia nemmeno da questo tribunale" prosegue.
"Attenderemo le motivazioni della sentenza e ricorreremo in Cassazione e non ci fermeremo mai fin quando tutta questa gente non rimarrà in carcere per tutta la vita" ha poi aggiunto la mamma.
Dello stesso tenore il commento del padre, Massimiliano, che annuncia: "Questa volta vogliamo andare fino in fondo. È necessario che ci sia una riforma della giustizia che tuteli le persone innocenti come mio figlio che è stato assassinato per che cosa? Per niente. È intollerabile che si possano partorire di queste sentenze senza alcun equilibrio, è una cosa che grida vendetta".