Aggressione Ferrerio, minore coinvolta ottiene la messa alla prova
La giovane coinvolta nel violento pestaggio a danno di Davide Ferrerio (QUI)ha ottenuto la "messa alla prova", ossia la sospensione del processo per la definizione di un piano di recupero personale, che verrà approfondito nell'udienza del 7 giugno prossimo.
Questa la decisione del gup del Tribunale dei Minori di Catanzaro, Emanuela Folino, che ha accolto la richiesta dell'avvocato difensore della ragazza (all'epoca dei fatti minorenne).
"Quella piccola finestra che chiedevo di aprire è stata aperta" ha commentato Aldo Truncè, legale della giovane oggi maggiorenne. "La ragazza - ha aggiunto - ha bisogno di un processo di aiuto e di adeguamento della sua capacità di comprendere quello che è successo. La richiesta di aiuto, che lei stessa ha sventolato in aula, è stata recepita. Certo, non esprimiamo nessuna felicità. Qui nessuno vince e nessuno perde, ci tengo a ribadirlo. Abbiamo fatto quello che il codice prevede e chiesto questa forma che garantisce, forse, la cosa migliore, un percorso per cercare di rivedere e rielaborare un percorso finora negativo e cominciare una vita con dei presupposti e valori diversi".
Di parere opposto, invece, i legali della famiglia Ferrerio, Fabrizio Gallo e Gabriele Bordoni: "Siamo assolutamente scontenti, così finisce tutto in un nulla di fatto. L'oggetto principale del pestaggio la passerà liscia. Non lo meritava perché è una ragazza che non ha mai preso coscienza di quello che ha fatto, non ha mai chiesto scusa e crede di non avere fatto nulla."
"Questo - hanno proseguito - non è giusto nel percorso rieducativo che deve fare un ragazzo ed è assolutamente negativo come immagine all'esterno. Il pm ha motivato l'opposizione sul fatto che la ragazza continua nel suo comportamento di mancata resipiscenza di quello che ha fatto".
"Le hanno trovato un telefonino in carcere, ragion per cui non ha assolutamente recepito la gravità della situazione. È il secondo episodio avvenuto perché fece menare un suo ex quando aveva 14 anni e col quale conviveva e adesso il pestaggio è arrivato quasi alla morte. Non è un bel giorno", hanno concluso Gallo e Bordoni.