Spettacolo di rara originalità fa “vivere” l’ultimo romanzo di Santo Gioffrè
Uno spettacolo di rara originalità è andato in scena sul palcoscenico del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme nell’ambito della nuova stagione della rassegna “Caudex-Visioni letterarie” con la presentazione del libro “Evasioni d’amore” di Santo Gioffrè.
Una scenografia evocativa e l’animazione dei personaggi, si sono intrecciate con la presentazione dell’opera dello scrittore calabrese, attraverso una corale e realistica rappresentazione animata dei personaggi, dei luoghi e dei temi del romanzo.
La voce narrante di Gioffrè, incorniciata dalla proiezione su telo bianco del suo paese Seminara, ha così dato vita ai racconti di “Evasioni d’amore”, a partire dalla struggente interpretazione di Sabrina Pugliese della descrizione della sua nascita e della sua famiglia, all’arte in forma di spirito danzante sui passi di una ballerina, alla messa in scena di suo padre e sua madre e della storia d’amore più toccante e amara dell’opera, quella tra il compositore Giovan Battista Pergolesi e la Principessa Anna Maria Spinelli.
Le parole di Gioffrè, nel dialogo con Sabrina Pugliese, hanno colpito diritto il cuore degli spettatori, per la saggezza disincantata e l’amara ironia, ma anche per la luce di speranza che sempre fa capolino nella vita di ognuno, anche nei momenti più tristi e pure quando tutto sembra perduto.
Non sono storie facili quelle che Santo Gioffrè narra nel suo romanzo che, come ha ribadito più volte l’autore, è un vero e proprio romanzo storico.
Ma la storicità del dramma, che non vive nella fantasia ma nella realtà, e la sua ineluttabile veridicità, non vengono raccontate come un qualcosa che piega ed abbatte lo spirito dell’uomo. La reazione che indica Santo Gioffrè ai lettori è prometeica, è la ribellione dignitosa di chi pretende di non farsi annullare dal buio ma che vuole dare e trovare comunque un senso positivo alla sua vita.
L’evocazione del mito come spiegazione, non meramente consolatoria, ma razionale del perché del mondo e delle sue storie, del perché del bene e del male, ma soprattutto, come magnificamente emerso dall’interpretazione di Sabrina Pugliese, la scelta di Santo Gioffrè di dire e di rivendicare di essere nato al tempo delle cicale, pur nella descrizione drammatica del parto travagliato della madre e della malattia successiva, hanno mostrato un tratto umano e narrativo dell’autore assolutamente indimenticabile.
A far “vivere” questi racconti, attraverso meravigliosi quadri teatrali, sono stati gli attori Paola Cefalà, Rosy Vergori, Eugenio Pino, Ruggero Chieffallo, Michele Muraca, Walter Vasta. Il tutto allietato dai balletti di Federica Cosentino, accompagnata dalla struggente musica di Anna Russo e Vittorio Visconti.