Polemiche sull’alta velocità, Cgil: “Discussione non seria, si prendono in giro i cittadini”
"La strana discussione che si sta sviluppando in Calabria sull’Alta Velocità ferroviaria e sul sistema infrastrutturale tende a dire ai cittadini che saranno investite molte risorse per rimodernare strade e ferrovie e costruirne di nuove". Inizia così la nota diffusa da Salvatore Larocca e Nino Costantino, rispettivamente segretario regionale di Filt Cgil e responsabile trasporti di Cgil Calabria, in merito alle recenti discussioni sui lavori infrastrutturali nella regione.
"In pratica circa 13 miliardi per la cosiddetta Alta Velocità Salerno Reggio Calabria, di cui 1 miliardo e 800 milioni sul lotto 1a Battipaglia-Romagnano (unico finanziato con il Pnrr) e 1,2 miliardi per la galleria Santomarco, con la conclusione dei lavori entro il 2030" ricordano i sindacalisti. "Altri due lotti sono stati approvati da Romagnano a Buonabitacolo e Praia a mare la cui ultimazione dei lavori è prevista per il 2032. Se tutto va bene, cioè senza alcun intoppo, fra 8 anni si arriverà a Praia. In pratica, è lo stesso tempo che occorre per il completamento della elettrificazione ferroviaria da Sibari a Melito iniziata nel 2018 e la cui conclusione pare finalmente avverrà nel 2026".
"In questi giorni abbiamo letto che un dirigente di RFI, Matteo Mucci, intervenendo in un convegno in Calabria, ha affermato che l’Alta velocità in Calabria dovrebbe vedere la luce nel 2030 e che nello stesso dibattito Giacomo Saccomanno, dirigente della Lega in Calabria, ha perfino affermato che finalmente sulla Jonica sono partiti i lavori di elettrificazione. Senza l’effetto traino del Ponte tutto ciò non sarebbe stato e saremmo rimasti allo status quo. Ma davvero si possono fare queste affermazioni senza offendere l’intelligenza delle persone?" attaccano. "L’Alta Velocità in Calabria nel 2030? E la sola idea del Ponte avrebbe fatto partire l’elettrificazione della Jonica i cui lavori invece erano iniziati nel 2018 e dovevano concludersi nel 2023? Una discussione fatta così non è seria! È solo fumo negli occhi di chi crede alla propaganda e alle bugie".
"Se si vuole discutere seriamente di alta velocità in Calabria si deve dire se c’è e quale è il progetto definitivo del tracciato che da Praia arriva a Reggio, che tipo di lavori sulla rete si faranno, in quanti anni si prevede il completamento, il cronoprogramma sia progettuale che dei lavori lotto per lotto, quali saranno le tratte che non saranno interessate dall’ammodernamento, eccetera" evidenziano dalla Cgil. "Siamo invece ancora sul terreno della propaganda che non porterà tangibili miglioramenti sul sistema infrastrutturale calabrese".
"A tale proposito, vorremmo chiedere al Ministro dei Trasporti di questo Paese se la Statale 106 sarà rimodernata fino a Reggio? In quanto tempo e se ci sono tutte le risorse necessarie che pare ammontino anch’esse a 13 miliardi. Per altro, un numero ricorrente nella cabala del Ministro Salvini: 13 miliardi per l’A.V. Salerno Reggio Calabria, 13 miliardi per la 106, 13 miliardi per il Ponte...E anche il Ponte lo costruiranno in un batter d’occhio a sentire le parole del senatore messinese della Lega Germanà che arriva persino ad affermare che l’apertura del Ponte al traffico stradale e ferroviario è prevista nel 2032”.
"Si mettano in fila le cose che dicono: decine e decine di miliardi di euro che investiranno nella regione, nel 2030 l’A.V. in Calabria, presto la 106 sarà tutta rimodernata, nel 2032 macchine e treni passeranno sul Ponte... speriamo che un chiodo non faccia saltare questa bellissima fiaba" affermano in conclusione. "Infine, c’è la scadenza nel 2025 della Presidenza dell’Autorità di sistema portuale di Gioia Tauro che in questi anni è stata diretta con importanti risultati dall’ammiraglio Andrea Agostinelli, profondo conoscitore delle dinamiche portuali e dei grandi sistemi di trasporto marittimo. Fin da adesso diciamo al Ministro Salvini e al Presidente della Giunta Occhiuto di procedere ad una nomina che abbia le stesse caratteristiche di Agostinelli, cioè quella della competenza e delle capacità, evitando di sacrificare sull’altare degli interessi di parte la più grande infrastruttura strategica del Mediterraneo".