Tenta estorsione al legale del presunto assassino del fratello, finisce in carcere
La Squadra Mobile di Reggio Calabria ha arrestato e portato in carcere - su ordine del Gip del Tribunale locale - il fratello di Antonio Morelli (QUI), quest’ultimo ucciso nel Rione Marconi nel maggio dell’anno scorso.
Il giovane, come si ricorderà, fu ammazzato a colpi d’arma da fuoco e, poco dopo, era deceduto in ospedale (QUI). Per come ricostruito dagli investigatori, l’assassinio sarebbe maturato in un contesto di forti attriti familiari.
L’arrestato, dunque, è accusato oggi di una presunta tentata estorsione aggravata subita da un noto avvocato cittadino: l’ipotesi è che l’uomo abbia assunto tutta una serie di comportamenti, tra i quali quello di aver incendiato l’auto del professionista.
Il tutto per costringere il legale a rinunciare al mandato difensivo, sia penale che civile, in favore di quello che è al momento ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio, ovvero il 32enne Damiano Bevilacqua, che tra l’altro è il cognato della vittima e finito in manette qualche giorno dopo l’omicidio (QUI).
Gli inquirenti ipotizzato che l’arrestato volesse fare affidare in modo esclusivo i figli dell’omicida alla sorella. L’avvocato ha pero tenuto duro, non rinunciando fermamente al mandato.
Grazie ad una minuziosa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica, i poliziotti sostengono di aver ricostruito, con dovizia di particolari, le dinamiche estorsive che sarebbero state messe in atto dall’uomo, riconosciuto come il presunto autore dell’incendio della vettura del legale.