L’ambito sociale di Crotone approva il progetto “Spazio Famiglie”

Crotone Attualità

"L’Ambito Sociale di Crotone che comprende i Comuni di Belvedere Spinello, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Rocca di Neto, San Mauro Marchesato e Scandale, oltre al comune di Crotone in qualità di ente capofila ha ottenuto il via libera dalla Regione Calabria, che ha approvato la proposta progettuale, per l’attuazione di interventi nell’ambito del progetto Spazio Famiglie". Lo comunica l’assessore alle politiche sociali Filly Pollinzi.

"Interventi che saranno destinati a famiglie a rischio esclusione sociale, monoparentali, con figli adolescenti, genitori in fase di separazione o divorzio, con minori con disagio socio-psicologico, immigrate più generalmente con minori e adolescenti" prosegue la nota. "Nello specifico gli interventi prevedono azioni di informazione ed orientamento per le famiglie al fine di far conoscere loro le offerte del territorio, sostegno alla genitorialità, ascolto e consulenza psico-educativa e supporto alle competenze genitoriali".

"Sono previste azioni con gruppi di genitori per confronti su temi educativi e relazionali con conduzione da parte di esperti e gruppi di parola per adolescenti e preadolescenti con genitori separati e divorziati attraverso ausilio di esperti in ascolto ragazzi" prosegue l'assessore. "Prevista anche l’azione A scuola con il mondo: laboratori ludico-didattici coinvolgendo docenti, genitori e mediatori culturali per favorire l’inclusione anche delle persone con background migratorio. Ed inoltre supporto, sostegno, formazione e sensibilizzazione sui temi dell’affido".

"L’obiettivo è quello di potenziare gli interventi per le famiglie attivati dal servizio sociale in modo da creare un sistema integrato di servizi per dare risposte efficaci a bisogni complessi, rafforzare i luoghi di spazio e ascolto dei genitori, rafforzare le azioni di sostegno alle famiglie che vivono momenti di cambiamento o di crisi ed inoltre promuovere azioni di sostegno al Centro Affidi di Crotone in modo da implementare il numero delle famiglie affidatarie e far crescere nel territorio la cultura dell’affido" conclude.