Arrestato per furto, chiede 100mila euro per l’ingiusta detenzione

Cosenza Cronaca

La Corte di Cassazione ha annullato l’Ordinanza della Corte di Appello di Catanzaro con la quale è stata rigettata ad un 37enne pluripregiudicato rossanese, C.A., la domanda di equa riparazione per l’ingiusta custodia cautelare subita in carcere.

L’uomo è stato arrestato in flagranza con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e di furto aggravato in abitazione. Le manette sono scattate al termine di un inseguimento, dopo che un’auto ha forzato un posto di blocco dei Carabinieri rischiando finanche di investire un maresciallo dell’Arma.

La vettura si è quindi addentrata lungo una stradina sterrata a fari spenti, così da far perdere le proprie tracce e mimetizzarsi con l’ambiente notturno, per poi fermarsi mentre sopraggiungevano i militari.

Dallo sportello posteriore destro, con in mano uno zaino verde, è sceso un uomo che si è dileguato addentrandosi nella fitta vegetazione e che è stato inseguito e raggiunto da un carabiniere mentre il maresciallo ha impedito di fuggire agli altri due uomini rimasti a bordo di fuggire.

È stato poi recuperato lo zaino all’interno del quale c’erano numerose banconote in euro e valuta estera, di vario taglio, oltre ad una ingente quantità di preziosi in oro che successivamente si è accertato essere stati rubati in una abitazione.

Nell’immediatezza i soggetti, hanno confessato di aver svaligiato una casa, circostanza poi accertata dai militari e sono stati quindi arrestati; nel contempo sono stati sequestrati gli strumenti utilizzati per la effrazione. Al termine dell’interrogatorio di garanzia, il Gip ne ha convalidato l’arresto sottoponendoli a misura cautelare.

Si è poi arrivati al processo penale a carico del 37enne, con lo stralcio delle posizioni degli altri due imputati, all’esito del quale il Pm ha chiesto una condanna a due anni di reclusione ed a 300 euro di multa. Il Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento delle richieste avanzate dal suo difensore, l’avvocato Francesco Nicoletti, ha però assolto l’imputato.

A seguito della irrevocabilità della sentenza di assoluzione è stato presentato ricorso per ottenere una somma di 100mila euro a titolo di riparazione per l’ingiusta detenzione, richiesta però rigettata dalla Corte d’Appello di Catanzaro.

Quest’ultimo provvedimento è stato quindi impugnato innanzi alla Suprema Corte che accogliendo il ricorso presentato dall’Avv. Nicoletti, ha ora annullato l’ordinanza disponendo il rinvio per nuovo esame.