Tra scuola ed arte, il liceo “Siciliani-De Nobili” alla scoperta dei tesori del March

Catanzaro Attualità

Martedì 19 e mercoledì 20 novembre scorsi, gli studenti delle classi prime del Liceo Artistico “L.Siciliani-Giovanna De Nobili”, rappresentato dalla dirigente Filomena Rita Folino, hanno avuto la possibilità di visitare il March di Catanzaro, il Museo Archeologico Provinciale di Catanzaro che si trova a pochi passi dalla sede dello stesso Liceo, in villa Margherita, alle spalle di palazzo De Nobili, sede del Comune. Anche se poco conosciuto, è il più antico museo della Calabria (1879).

Oggi l’esposizione è molto ben curata, in poche ma attrezzate sale dotate di pannelli esplicativi, e spazia dal periodo archeologico preistorico fino a reperti di epoca medievale.

La collezione nacque grazie alle acquisizioni e collezioni di privati cittadini, in primis l’ingegnere Foderaro che, nell’Ottocento, raccolse e donò centinaia di pezzi, terrecotte, monete e oggetti magno-greci reperiti nel territorio calabrese, alcuni provenienti anche dall’altra parte del mondo.

In una teca sono infatti conservati oggetti preistorici (punte, armi, statuette) che vengono dalle antiche civiltà dell’Oceania e della Micronesia; un percorso apprezzato dagli studenti che hanno affrontato la visita con prontezza e spirito critico grazie alle conoscenze precedentemente acquisite dal loro docente Felice Izzi e dalla guida Mario Mauro.

Apprezzate particolarmente le ossidiane, vere monete dell’epoca preistorica, i gioielli e i monili, i tanti oggetti della sezione che espone utensili dell’età della Pietra, del Ferro e del Neolitico, e le armi in bronzo.

Molto interesse ha riscosso il famoso elmo bretio in bronzo di Tiriolo, simbolo del Museo, e i frammenti monumentali (pure in bronzo) di un’importante statua equestre di epoca romana raffigurante Manio Megonio Leone, notabile dell’antica colonia di Petelia (nei pressi di Strongoli).

Il Museo provinciale è da sempre noto per la sua collezione numismatica: presenti circa 8.000 monete d’oro, d’argento e altri metalli (non tutte esposte) anch’esse donate nel tempo da privati e frutto di scavi e rinvenimenti sporadici. Una vera ricchezza, che fa di questa collezione una delle più ricche e complete d’Europa, forse seconda solo a quella del British Museum di Londra per completezza.

Gli studenti sono stati immersi nelle opere che studiano sui libri, seduti sui banchi di scuola, senza necessità di spostarsi nei celeberrimi musei delle grandi città, ma semplicemente facendo pochi passi a piedi in centro.

È stata una piacevole esperienza che si è trasformata in una vera sorpresa, che ha lasciato in loro conoscenze nuove e la consapevolezza che, se ci si sforza di conoscerla, la nostra città rivela belle sorprese e una storia incredibile.