Maratona di Firenze. Folta rappresentanza crotonese: sei gli atleti Milonrunners
Una fresca mattinata fiorentina è stata teatro dell’edizione numero 40 della Firenze Marathon, una delle più celebri e partecipate maratone d’Italia, che domenica scorsa, 24 novembre, ha registrato la cifra record di ben 11mila iscritti che hanno percorso ed ammirato le bellezze del capoluogo toscano.
Il sipario si è aperto sulla magnifica e imponente Piazza Duomo, sede di partenza e arrivo, e quindi al tempo stesso porta dell’inferno ed uscita a riveder le stelle.
Dopo una traversata colma di sofferenza ma che è anche un autentico viaggio nell’arte e nella cultura, che rende il correre in questa città, un privilegio unico al mondo.
Vittoria in solitaria per il keniano Samuel Naibei Kiplimo, in 2h12 e con ampio margine sugli inseguitori; tra le donne primeggia Dorine Jerop Murkomen.
Alla maratona era presenta anche il gruppo crotonese della Milonrunners, a Firenze con una folta rappresentanza: nove atleti al via, che danno la dimensione dell’entusiasmo e della volontà che contraddistinguono la squadra.
Si presenta per primo al traguardo Alessio Calabrò in 3h14, che non a caso tira fuori un tempo da P Greco (più che da PB), per sugellare l’armonia matematica del suo passo regolare e portentoso; e altrettanto non a caso, a seguirlo è un altro prodigio di regolarità, il plurimaratoneta Carmine Sessa in 3h27; alle loro spalle il veterano di mille battaglie Francesco Mungari, in 3h42.
A seguire altre prove che raccontano tante storie diverse ed eguali: lo studio da specialista di Salvatore Zurlo, la tenacia senza tempo e la voglia costante di rimettersi in gioco dell'eterno Valter Contarino, la generosità e lo spirito di squadra dei teamplayers Giuseppe Cimini (all’esordio) e Giuseppe Mendicino, la quasi incredulità di Walter Cortese, anche lui fiero neoiscritto al club dei maratoneti.
Da aggiungere, l’intelligenza di sapere quando fermarsi di Luciano Compagnone, Ko per un problema fisico che lo ha colpito nelle settimane prima della partenza, ma naturalmente già pronto per guardare ad una nuova sfida. Esperienze di sport e rapporti umani si confermano un connubio sempre vincente.