Consumo del suolo, in Calabria “persi” quasi 77 mila ettari in un anno
Tra il 2022 ed il 2023 in Italia si sono persi 72,54 chilometri quadrati di suolo, sostituiti da cemento, asfalto o altre coperture artificiali, con una velocità impressione di circa 2 metri quadrati al secondo. Inizia così il rapporto sul consumo del suolo pubblicato questa mattina dall'Ispra, che evidenzia sin da subito come, allo stato attuale, sia occupato il 7,16% del territorio nazionale.
Stando al rapporto, ogni italiano ha consumato - tra il 2022 ed il 2023 - in media 1,09 metri quadri di suolo naturale. Il trend è in aumento anche a causa della flessione demografica (e dunque una generale riduzione del numero complessivo di abitanti), al punto che il consumo pro-capite è aumentato fino a 365,7 metri quadri per abitante.
Maglia nera a livello nazionale la Lombardia (12,19%), seguita dal Veneto (11,86%) e dalla Campania (10,57%). Chiude la classifica la Valle d'Aosta (2,16%), penultimo il Trentino-Alto Adige (3,02%) seguito dalla Basilicata (3,21%). La media nazionale si attesta al 7%, e la Calabria si piazza al di sotto del trend con il 5,08%, risultando la terza regione del Sud dopo Campania e Puglia.
UN QUADRO NON POSITIVO
Di particolare importanza il dato demografico: nonostante lo "spopolamento" il consumo di suolo è aumentato dello 0,75%, ed il suolo consumato per ogni calabrese sale a quota 415 metri quadri per abitante.
A livello comunale, la situazione più grave si registra ad Amendolara (24,03% del suolo consumato), seguita da Crotone (13,26%) e dal Villapiana (8,99%). L'area del crotonese è poi quella che presenta, nel complesso, i dati più allarmanti riguardo al consumo pro-capite di suolo a livello comunale.
Molto meglio il capoluogo di regione, terzultimo a lvello nazionale (4,22%) grazie ad un aumento contenuto (appena 0,20%). A livello regionale, il 78,7% del suolo risulta stabile, il 13,3% degradato e solo il 6,3% migliorato rispetto al biennio precedente.