Marine Ecosystem Restoration: monti sommersi, sarà mappata anche la Calabria
Sta per prendere il largo il Marine Ecosystem Restoration, ambizioso progetto sviluppato dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e finanziato con gli appositi fondi dedicati previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L'obiettivo è quello di "mappare" ben 79 monti sottomarini al largo delle coste nazionali, in un'area estesa oltre 13 mila chilometri quadrati.
Un'impresa senza precedenti, che permetterà - nell'arco dei prossimi due anni - di scoprire dei mondi sommersi noti ma ancora quasi totalmente inesplorati. Al largo delle coste nazionali infatti sono noti circa un centinaio di formazioni montuose, che si trovano ad una profondità compresa tra i 200 ed i 2000 metri: in buona parte, si tratta di zone inesplorate, che saranno osservate per la prima volta grazie ai rilievi del team multidisciplinare impegnato nel progetto.
Ciò sarà possibile grazie ad una nuova e moderna unità navale oceanografica (già salpata nei giorni scorsi da Trapani e diretta a Pantelleria) in grado di sondare i fondali fino a circa quattro chilometri di profondità. A tali strumenti saranno poi affiancati dei rilievi sottomarini ed aerei, che permetteranno così di avere un quadro conoscitivo dettagliatissimo dell'ambiente sottomarino.
Oltre alla scoperta dei monti sommersi, infatti, il progetto si pone anche diversi obiettivi di monitoraggio ambientale: dalla ricostruzione dei banchi di ostrica piatta europea nel Mare Adriatico all'aggiornamento della mappatura di Posidonia Oceanica, fino al controllo delle tipologie di rifiuti in mare. Prevista anche la realizzazione di una rete nazionale di boe d'altura (utilizzate per monitorare il moto ondoso), il ripristino della rete ondametrica e l'installazione di 15 nuove antenne destinate al monitoraggio costante.