Crotone. Festa dell’Architettura e dell’Arte, quando tecnica e genio si fondono insieme
Ha voluto esprimere tutta la sua soddisfazione il Presidente Francesco Livadoti per la tre giorni al Museo di Pitagora, la location battezzata come la casa naturale scelta dall’Ordine degli Architetti di Crotone per lo svolgimento del laboratorio di Geobiologia, realizzato in collaborazione con l’istituto Nazionale di BioArchitettura, che si è tenuto venerdì scorso, 20 Dicembre, alla presenza della Presidente Anna Carulli, di Giò Dardano, Antongiulio Cosentino e Elisabetta Dominijanni; e la Festa dell’Architettura e dell’Arte giunta alla quarta edizione, in programma i due giorni seguenti, 21 e 22 Dicembre.
Un vero e proprio evento celebrativo dell’Arte in tutte le sue forme, o almeno una grande parte di esse, quello realizzato a Crotone, ben pensato e gestito dal Consiglio dell’Ordine degli Architetti che insieme alla Fondazione dell’Ordine guidata da Achille Tricoli, ha realizzato un viaggio tra architettura, musica, letteratura, cinema, fotografia, pittura e scultura.
Sul palchetto del Museo Pitagora si sono alternati tanti volti noti della città e del territorio, ma anche di professionisti che hanno svestito i panni dell’Architetto ed hanno indossato quelli di musicista realizzando lo spettacolo dal vivo offerto agli spettatori e degli artisti mediante la realizzazione delle opere esposte nelle sale del Museo.
La band era composta da Santino Gerace (batteria), Luigi Manfredi (tastiera), architetti e docenti dell’Istituto Pertini-Santoni di Crotone, da Orlando Mellace (chitarra), Damiano Mellace (basso) e Francesca Balzano (voce). Gli architetti che hanno esposto sono: Luca De Pietro, Luigi Perciasepe, Osvaldo Scida e Alfonso Stasi.
È toccato a Paolo Cerrelli con il suo ‘genius loci’ di musica e luoghi aprire la giornata di Sabato, seguito in collegamento video da Antonio Belvedere, architetto originario di Cutro e mente sopraffina dello studio del Maestro Renzo Piano del quale ha fatto parte anche Paolo Brescia, progettista del Museo di Pitagora, padrino della festa, con il quale hanno deliziato i presenti in sala, impegnandosi per un loro contributo in favore della città di Crotone di cui l’Ordine si renderà promotore.
Gianluca Facente, autore dell’ultima opera “la madre del turco” insieme a Sandra Giglio, ha immaginato la connessione tra la letteratura e l’architettura come binomio di trasmissione di emozioni e sentimenti, veri.
Fabrizio Carbone ed Erika Ursini insieme all’associazione culturale Krotografia, hanno animato il pubblico con i loro progetti di fotografia ed in alcuni casi un vero e proprio racconto personale.
Franco Nicotera, docente e appassionato di pittura e scultura, ha ricordato le tecniche di realizzazione delle sue opere e della differenza rispetto al passato, quando si realizzavano prototipi unici anziché opere in serie con l’ausilio delle tecnologie.
Simone Borrelli, regista, musicista, attore, con “Eddy, l’Architettura di un successo”, ha tratteggiato il personaggio del medico, da lui interpretato, nel film ambientato in Sirya durante la guerra, supportato da Unicef, Amnesty International e Medici senza frontiere. Anche per lui, Architettura e Cinema sono legate dal filo conduttore della necessità di dover interpretare l’aspettativa dello spettatore, delle persone che guardano un progetto, un’opera, uno spettacolo che sia, vi cercano sempre delle emozioni ben leggibili.
Anna Carulli, Presidente Nazionale di Bioarchitettura, Istituto presente in Italia da 35 anni, ha raccontato della necessità di una visione dell’architettura centrata sull’essere umano e sul “Bios” ovvero le condizioni, i modi in cui si svolge la nostra vita, di cui l’istituto è artefice, anche nel raccontare argomenti scomodi legati ad un modello lontano da quello in cui la contemporaneità è cascato come ad esempio le città smart, sempre collegate, ma lontano dalle reali necessità dell’uomo e dalle città sostenibili.
Con Francesco Latella, di Radio studio 97, è stata fatta vivere l’atmosfera vissuta all’interno del Museo alla città fuori dal Museo, almeno questo era l’obiettivo dell’Ordine.
Un vero e proprio spettacolo quello andato in scena al Pitagora, condotto dal Presidente Francesco Livadoti e dal consigliere dell’Ordine Alessandro Formaro, assistiti dagli altri consiglieri durante l’arco della serata: Giovanni Gentile, Ivana LaCroce, Mariella Lucente, Silvia Mauro, Francesco Raffele, Lucia Cecilia Trocino, con la proiezione di video, immagini e collegamenti esterni.
Domenica, invece è andato in scena “Architettura è”, un dibattito diviso in due momenti moderati dalla giornalista Francesca Traversio (figlia di Architetto). Il primo dedicato ai primi 20 anni del museo Pitagora raccontati dal suo progettista l’architetto Paolo Brescia di OBR il quale ha ritrovato il Museo come una “casa comune” un luogo vivo proprio come lo aveva immaginato, un luogo dove la rigenerazione urbana è stata avviata vent’anni fa.
Lo stesso si è reso subito disponibile a collaborare con i tecnici che stanno lavorando al progetto di riqualificazione del Museo previsto da un intervento finanziato con i fondi del PNRR, tanto con la Cooperativa sociale Jobel, gestore del Museo che in questi anni ha avuto la capacità di trasformare un luogo abbandonato in un laboratorio di rigenerazione sociale, un vero incubatore culturale aperto alla città ed ai cittadini, adottato dall’Ordine degli Architetti come casa naturale.
Il Secondo momento, è stato caratterizzato dal dialogo tra i Presidenti che hanno condotto l’Ordine nei sui primi 30 anni di storia: Antonio Romanò (dal 1995 al 2001), Giuseppe Macheda (dal 2001 al 2009), Danilo Giuseppe Arcuri (dal 2017 al 2021), Luigi Nicola Renzo (dal 2020 al 2021) e Francesco Livadoti (Presidente in carica dal 2021), dando il via ufficiale alle iniziative celebrative che caratterizzeranno il prossimo anno Ordinistico.
La Domenica si è conclusa con la consegna delle targhe agli iscritti che hanno raggiunto i 25 anni di iscrizione all’Ordine degli Architetti, cerimonia voluta dall’allora consigliere dell’Ordine Luigi Fauci. Ecco i premiati; Fabio Adamo, Danilo Giuseppe Arcuri, Raffaele Cavallaro, Clelia Cozzolino, Francesco Cuverà, Domenico Galea, Giuseppina Leto, Daniela Martino, Pasquale Micalizzi, Cecilia Lucia Trocino, Francesco Trovato.
Il filo conduttore della festa dell’Architettura e dell’Arte è stato senz’altro la figura dell’Architetto tratteggiata in apertura dalla coordinatrice del dipartimento cultura dell’Ordine Silvia Maura mediante la lettura di un passo del trattato Vitruviano De Architettura: “L'architetto deve possedere una vasta cultura generale, anche filosofica (il modello del De oratore di Cicerone è presente in Vitruvio), oltre alla conoscenza dell'acustica per la costruzione di teatri ed edifici simili, dell'ottica per l'illuminazione degli edifici, della medicina per l'igiene delle aree edificabili. Vitruvio, nei proemi, mira anche a conferire all'architetto prestigio culturale e sociale solitamente negato ai tecnici antichi.”
Secondo Vitruvio dunque, l'architetto dovrebbe sapere tutto, siccome tutto è impossibile dovrebbe allora sapere quasi tutto. In tutte le arti, ma particolarmente nell'architettura esiste un binomio fondamentale: il significato e il significante.
Sceso il sipario sulla quarta edizione della Festa dell’Architettura, dopo il ciclo di eventi iniziati in estate che ha caratterizzato tutta l’attività della seconda parte dell’anno, su Urbanistica e Rigenerazione Urbana, il Consiglio dell’Ordine è già a lavoro per offrire agli iscritti ed alle comunità altre opportunità di conoscenza e di crescita.
La Festa ha rappresentato simbolicamente anche la conclusione delle tante attività annuali programmate dall’Ordine e dalla Fondazione degli Architetti di Crotone, congedandosi con lo scambio degli auguri di Natale e di buon anno nuovo.