San Giovanni in Fiore. Comitato: “Consiglio alle 9? Rispondiamo con assemblea aperta”
Il Comitato 18 Gennaio, preso atto del documento sottoscritto da tredici associazioni, dalle organizzazioni Sindacali Cgil e Cisl, da singoli cittadini che hanno dato vita al Comitato Si-La Salute Bene Comune subito dopo la grave vicenda della morte di Serafino Congi il 4 gennaio scorso fa sapere di condividere le ragioni e le valutazioni che hanno portato alla decisione di non partecipare al Consiglio Comunale di San Giovanni in Fiore previsto per stamani alle 9.
“Di fronte alla grave condizione dei servizi sanitari e all'allarmante stato di inefficienza del servizio di emergenza/urgenza e pronto soccorso - affermano dal Comitato - sarebbe stato ed è necessario assumere una forte iniziativa unitaria atta a favorire il coinvolgimento della intera popolazione per chiedere ed ottenere misure urgenti e adeguate a garantire tutela e sicurezza per i cittadini e per le comunità che vivono sulla montagna. Corrispondente, precisamente, proprio a quanto richiesto dai Sangiovannesi con la partecipata manifestazione silenziosa, subito dopo la drammatica vicenda di Serafino”.
Il Consiglio Comunale aperto ed urgente richiesto a conclusione di quella manifestazione è stato convocato dopo oltre un mese: per il “18 gennaio” sarebbe significativo il fatto la civica assise avrebbe dovuto essere aperta alla popolazione e che sia stata convocato alle nove della mattina.
“È evidente lo scopo di non consentire la partecipazione popolare. Come si può ben capire un Consiglio Comunale aperto, fissato alle nove della mattina, non sarà partecipato per la semplice ragione che a quell'ora i cittadini sono a lavoro ed i giovani a scuola. È grave e non può essere sottovalutato quanto si sta verificando nella nostra città. Una condotta arrogante, lontana dai bisogni della comunità calpesta la democrazia ed indebolisce il tessuto sociale” sbottano dal comitato.
“In un momento difficile come quello che stiamo vivendo – aggiunge - è necessaria l'unità e la partecipazione del popolo. Scelte e comportamenti divisivi servono solo a indebolire la comunità e le sue sacrosante rivendicazioni. La storia insegna che la nostra comunità ha saputo difendersi e realizzare obiettivi di avanzamento civile e sociale, quando unità ha lottato per i propri diritti, quando la democrazia si è alimentata della partecipazione popolare”.
“La lotta per il diritto alla tutela della salute, per la sicurezza ed il pronto soccorso in caso di necessità ed urgenza è una priorità ed ha bisogno di tutti. Democrazia e partecipazione sono fondamentali per rendere incisiva questa battaglia per la difesa della vita. La prossima settimana si terrà una assemblea popolare aperta all'apporto di chiunque voglia partecipare e dare il proprio contributo a questa battaglia”, conclude il Comitato 18 gennaio.