Fai Cisl, concluso il IV congresso: Lucia confermato segretario generale

Calabria Attualità

Si è svolto oggi a Maierato il IV Congresso della Fai Cisl "Magna Grecia" di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, dal tema Alimenta il futuro. Lavoro, partecipazione, sostenibilità, al termine del quale il consiglio generale ha confermato segretario generale Stefano Lucia ed eletto con lui in segreteria Felicia Galati e Cesare Carvelli.

In apertura dei lavori, nella relazione introduttiva il segretario generale Stefano Lucia ha evidenziato come: «contrattazione e formazione sono elementi fondamentali per aumentare il protagonismo dei lavoratori anche nei nostri comparti. Continuare a sostenere le campagne di sensibilizzazione, investire sulla prevenzione, la parità di genere e il confronto al fine di promuovere il lavoro agricolo di qualità, attraverso l’emersione del lavoro nero e la valorizzazione degli enti bilaterali territoriali. Il nostro territorio ha bisogno di una visione ambiziosa e coraggiosa, che tenga conto dei suoi paesaggi, delle sue peculiarità ed eccellenze, esprimere al meglio il potenziale economico, per la crescita, l’occupazione e l’inclusione sociale».

Intervenuto anche il Segretario Generale della Cisl Magna Grecia Daniele Gualtieri che, nel sottolineare l’importanza dell’iniziativa Cisl, che domani terrà a Roma l’assemblea nazionale di quadri e delegati sulla proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione, all’esame della Camera dei Deputati, ha dichiarato: «la partecipazione è sinonimo di democrazia, giustizia sociale e sviluppo sostenibile e protagonismo dei lavoratori. Bene fa la Cisl a chiedere con forza al Parlamento di approvare la legge di iniziativa popolare che ha raccolto la firma di 400mila cittadini. Il coraggio della partecipazione migliorerà il trattamento economico, normativo e sociale dei lavoratori dei nostri territori, favorendo sviluppo e ridistribuzione della ricchezza».

Michele Sapia, segretario generale della Fai Cisl regionale, nel trattare le diverse tematiche che interessano i settori del sistema agro-ambientale calabrese, rispetto al comparto forestale ha ribadito come: «In una regione a forte vocazione ambientale, occorre maggiore chiarezza e concretezza per il settore forestale calabrese. Il mancato decreto di recepimento della pre-intesa del contratto integrativo regionale forestale, siglata lo scorso 9 dicembre, lede la dignità dei lavoratori e mortifica il valore del confronto. È essenziale aprire una nuova stagione nel settore forestale calabrese, investire in programmazione, prevenzione, presidio umano e definire un piano straordinario regionale di rimboschimento e messa in sicurezza del territorio, avviando un immediato ricambio generazionale. Continuare ad essere protagonisti, attraverso la contrattazione, la formazione e bilateralità, coltivando confronto e partecipazione».

Ha concluso i lavori del Congresso il Segretario Generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota: "Questo è un territorio a grande vocazione agricola e ambientale e l'azione sindacale è fondamentale per rafforzare la tutela dei lavoratori del comparto e lo sviluppo delle imprese. I contratti provinciali siglati in questi ultimi mesi, hanno dimostrato come la bilateralità, storicamente sviluppata in questi settori, rappresenta un grande patrimonio da valorizzare, uno strumento per garantire reddito, sicurezza, legalità. Siamo alla vigilia del click day per i flussi migratori e per l'agricoltura si prevedono oltre 50mila ingressi, anche in questo caso pensiamo che la bilateralità possa dare maggiore efficacia nell'incrocio domanda offerta di lavoro e nella garanzia di trasparenza".

"Sosteniamo, inoltre, la battaglia sindacale contro l'impoverimento del comparto forestale: c'è bisogno di investimenti certi e di una politica che qualifichi queste professioni, che combatta lo spopolamento delle aree interne con servizi e incentivi fiscali. Questa fase sindacale si inserisce in uno scenario internazionale molto delicato, basti pensare ai dazi paventati da Trump. Già nel 2019 questo colpì diversi prodotti agroalimentari italiani e se reintrodotti oggi i dazi costerebbero secondo l’Istat 1,6 mld al nostro export con ricadute importanti anche sul lavoro. Non servono derive neo-protezionistiche ma cooperazione, trasparenza e buoni trattati commerciali, che auspichiamo vengano messi in atto. É più comodo cavalcare polemiche e paure che governare i cambiamenti e siamo convinti che anche il sindacato ha il ruolo di guidare le grandi trasformazioni".