Vittime di tortura, Potente (+Europa): “Regione salvaguardi equipe di Cosenza”
"Apprendiamo con sgomento e sconcerto dal profilo social dell’equipe Emersione, diagnosi, presa in carico di richiedenti protezione internazionale vittime di tortura che l’esistenza della stessa sia oggi messa in discussione della decisione da parte della Regione Calabria di sospendere l’erogazione dell’energia elettrica all’interno dell’area nella quale opera l’equipe sociosanitaria". È quanto comunica in una nota il coordinatore provinciale cosentino di +Europa, Ivan Potente.
"Una decisione, questa, che mortifica il lavoro e l’operato dell’equipe, e che mette a rischio il doloroso percorso di riabilitazione dai traumi da tortura nei confronti di richiedenti e titolari di protezione internazionale" prosegue. "Il centro rappresenta una realtà unica non solo in Calabria ma in tutto il Sud Italia. Nato nel 2012, ad oggi ha garantito percorsi di riabilitazione fisica e psicologica nei confronti di oltre 900 richiedenti e titolari di protezione internazionale sopravvissuti a tortura e a violenza estrema".
"È strano che mentre la Corte Costituzione approva il quesito referendario sulla cittadinanza, La Regione Calabria spenga la luce sui percorsi di cura nei confronti di chi è sopravvissuto a tortura e a trattamenti disumani" evidenzia Potente. "Una realtà che dovrebbe essere motivo di orgoglio per la Regione Calabria e per l’ASP di Cosenza".
"Tale vicenda rischia di umiliare l’eccellente lavoro fin qui svolto da referenti medici dell’ambulatorio Medico Senza Confini, psichiatri, ginecologi, infettivologi, ortopedici, operatrici sociali e dell’accoglienza e mediatrici culturali" ribadisce. "Ma ancor di più rischia di annullare il già delicato percorso di ri-costruzione psicologica ed emotiva fin qui garantito a tutti coloro i quali sono affetti da feriti invisibili e visibili vero i quali è fondamentale garantire sostegno offrendo loro accesso a servizi legali, psicologici e medici".
"Tale chiusura rappresenterebbe un ulteriore imbarazzo rispetto ad una sanità come quella calabrese già profondamente avvilita e prostrata. Condizione che il gruppo territoriale di +Europa denuncia con fermezza" ricorda. "Invitiamo il presidente della Regione Occhiuto, guardando anche alla provenienza culturale di sua origine, a trovare una soluzione a quanto segnaliamo che sia conforme alle traduzioni culturali e civili di tutta la Calabria".
"Siamo una terra di solidarietà e di difesa dei diritti civili e non ci piegheremo a prassi o consuetudini diverse" afferma in conclusione. "A tutti gli operatori che tanta energia hanno profuso a salvaguardia dei più deboli rinnoviamo la nostra più profonda riconoscenza e solidarietà".