Medicina generale, l’allarme del Gimbe: in Calabria numeri più bassi della media
"L'allarme sulla carenza dei medici di base riguarda ormai tutte le regioni e affonda le radici in una programmazione inadeguata, che non ha garantito il ricambio generazionale in relazione ai pensionamenti attesi. Negli ultimi anni poi la professione ha perso sempre più attrattività, rendendo oggi spesso difficile per i cittadini trovare un professionista vicino a casa, con conseguenti disagi e rischi per la salute, soprattutto per anziani e persone fragili". Esordisce così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che questa mattina ha presentato un report sullo stato di salute dell'assistenza sanitaria nazionale.
Un dato, come già evidenziano, generalmente negativo, basato sul totale complessivo degli assistiti di ogni medico di base. Com'è noto, ogni medico ha un massimale di 1.500 assistiti, mentre il dato ottimale è di 1.200 assistiti. In Calabria il 37,2% dei medici di medicina generale supera i 1.500 assistiti, dato inferiore alla media nazionale (che è del 51,7%)
Al contempo, però, la media degli assistiti per ogni medico calabrese è di 1.265 pazienti, sempre al di sotto di quella nazionale (pari a 1.374). Situazione che, evidenzia Gimbe, fotografa una carenza di medici dovute anche alla riduzione - tra il 2019 ed il 2023 - del 20,9% nella sola Calabria, a fronte di un dato nazionale fermo al 12,7%.
In termini assoluti, in ogni caso, Gimbe stima la mancanza di 66 medici di base su tutto il territorio regionale. Dato che difficilmente sarà colmato visto anche il calo dei partecipanti alla formazione specifica in medicina generale (che segna un -2% dei candidati ed un -15% delle borse di studio assegnate).