Dalla coesione al riarmo: così la Calabria rischia di perdere miliardi di fondi europei
La corsa al riarmo dell'Unione Europea sembra cosa fatta, ed avverrà - economicamente parlando - in due modi: tramite lo stanziamento di nuove risorse economiche e sfruttando i fondi di coesione non spesi. Questa la strada intrapresa dalla Commissione Europea, che nei giorni scorsi ha annunciato l'intervento Rearm Eu, un fondo da 150 miliardi di euro per favorire gli investimenti in difesa dei paesi europei.
A finire nel mirino della commissione, però, sono i Fondi di Sviluppo e Coesione impiegati per sostenere le aree e le regioni più povere d'Europa. Notoriamente i fondi di coesione registrano un notevole ritardo nella spesa, motivo per cui rappresentano, al momento, un tesoretto a cui attingere: basti pensare che l'Italia - che conta oltre 2 milioni di progetti finanziati da questi fondi - ne ha completati appena il 31%, mentre un altro 58% è ancora in corso.
In termini economici, sin dallo stanziamento di questi fondi (nel 2000, con il primo ciclo) il bel paese ha ottenuto poco più di 230 miliardi di euro, riuscendo però ad impegnare "solo" 151 miliardi. Mancano dunque 79 miliardi di euro che potrebbero essere destinato al riarmo, e spostati dunque da progetti programmati e mai avviati. Ma non solo: potrebbero anche essere rimodulati dei progetti in corso d'opera, il cui stanziamento è stato rendicontato ma non ancora effettuato.
LA SITUAZIONE CALABRESE
Non va di certo meglio in Calabria, dove i dati sull'impiego dei fondi europei è ancora al di sotto della media nazionale. Prendendo a riferimento sempre l'inizio dei cicli di stanziamento (nel 2000) scopriamo che la nostra regione ha ottenuto, complessivamente, 39,2 miliardi di euro investiti in 64.557 progetti (QUI). Sin da allora, però, di progetti ne ha conclusi solo il 18%, mentre il 54% risulta ancora in corso.
All'appello mancherebbero dunque diversi miliardi di euro, che anzichè essere destinati ad opere strategiche sul territorio finirebbero per finanziare investimenti nella difesa. Non solo dunque il rischio di bloccare interventi programmati, ma anche quello di nuove incompiute, essendo i tagli indirizzati anche ad opere molto in ritardo rispetto ai tempi di realizzazione.
L'ultimo accordo sui Fondi di Sviluppo e Coesione venne firmato nel febbraio del 2024 a Gioia Tauro (LEGGI), e riguardava oltre 2,5 miliardi di euro di cui poco meno di 700 mila già stanziati dalla Regione Calabria.
