Nuovo commissario Asp Crotone: al lavoro per dare priorità alla sanità pubblica

Crotone Salute
Monica Calamai

Il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone, Monica Calamai, ha incontrato la stampa - nella tarda mattinata di oggi, giovedì 13 marzo - a pochi giorni dal suo insediamento (QUI).

La dirigente, che è subentrata ad Antonio Brambilla, ha innanzitutto sottolineato di aver trovato "un’Asp pronta ad affrontare le sfide del contesto regionale, con un focus".

Tra i punti nodali di quella che, a suo dire, da manager del settore da molto tempo in aziende anche di grosse dimensioni, deve essere la sanità pubblica, ha citato l'innovazione e la territorialità.

In un altro passaggio del suo saluto, poi, ha ricordato che "quella italiana è la popolazione più anziana al mondo, seconda solo al Giappone, e pertanto occorre adattare i servizi sanitari all'invecchiamento".

Ha citato, ad esempio, i servizi che si possono avere soprattutto nell’ambito dei controlli, attraverso la telemedicina ed altre forme che consentano al paziente di non spostarsi per le routine dalle loro abitazioni.

A suo parere, l’ospedale deve essere utilizzato per curare le acuzie, mentre nel territorio dovrebbe occuparsi delle patologie croniche ed assicurare più servizi di prossimità, anche con il ricorso all’intelligenza artificiale e digitalizzazione.

A proposito dell’Atto aziendale, redatto e fatto approvare dal suo predecessore, ma tanto contestato da sindaci e dai sindacati della sanità, ha aperto alla possibilità che ci siano "ulteriori rivalutazioni e integrazioni, interagendo con i rappresentanti del territorio".

Adesso, il suo intendimento è quello di "conoscere le varie realtà dell’Asp, a cominciare dalle priorità dettate dalla tempistica delle strutture, le case della comunità, che si stanno realizzando con fondi del Pnrr".

Si è detta, poi, ottimista a proposito del raggiungimento dei risultati che sono stati prefissati, evidenziando, nel contempo, che ci sono delle difficoltà di contesto che si possono migliorare.

Ha chiosato infine, sottolineando che in Calabria, nella sanità, "c’è stato un cambio di passo anche perché non ci possiamo permettere dei tempi lunghi", indicando l’arco temporale di dieci anni, per raggiungere i traguardi necessari.