Nuovo statuto per comunità arbereshe, Straface: “Si tutela patrimonio distintivo”
Un nuovo statuto per la Fondazione Istituto regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria affinché possa finalmente svolgere il ruolo per cui è nata: tutelare, promuovere e valorizzare l’identità arbëreshe, che non è solo un’eredità del passato, ma un elemento distintivo del patrimonio storico, culturale e sociale della nostra regione. Il Consiglio Regionale riunitosi ieri (lunedì 31) a Reggio Calabria ha approvato la proposta di legge.
Ad esprimere soddisfazione per questo importante risultato è la presidente della terza commissione del consiglio regionale e delegata dal presidente Roberto Occhiuto a coordinare i rapporti tra le comunità italo-albanesi e le attività legislative dell’assise regionale che ha sottolineato l’impegno della Regione Calabria in questa direzione. "La proposta di legge – ha sottolineato la Presidente Straface - rappresenta un passaggio fondamentale nel percorso da tempo intrapreso dalla Giunta regionale attraverso l’impegno dell’assessore al ramo Gianluca Gallo, volto alla tutela e valorizzazione delle minoranze linguistiche e storiche di Calabria, che sono delle autentiche risorse, fondamentali al fine di preservare identità, tradizioni e valori delle nostre comunità locali".
"Il provvedimento riguarda l’approvazione del nuovo Statuto della Fondazione Istituto regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria, un documento che – questo è un aspetto che merita di essere evidenziato - nasce da un lungo e articolato iter di confronto e condivisione, attento e partecipato, nel quale ha avuto un ruolo centrale il Comitato delle Minoranze Linguistiche (COREMIL), che, nel contesto delle proprie sedute, ha avuto interlocuzioni positive con le comunità locali da cui sono emersi dei contributi che hanno permesso di delineare una visione strategica ed operativa coerente con le esigenze delle minoranze linguistiche calabresi".
"L’ampia condivisione anche con i sindaci dei comuni arbëresh, ha consentito di rafforzare e migliorare il testo del nuovo Statuto che, dopo l’approvazione nella sua nuova versione da parte del COREMIL è stato recepito e formalizzato dalla Giunta regionale a dicembre 2024. Successivamente, la Terza Commissione consiliare ha approfondito nel merito il provvedimento, approvandolo dopo un’analisi dettagliata e un confronto costruttivo che ha visto anche il prezioso contributo del Dipartimento regionale competente".
"Analogamente a quanto avvenuto per la Fondazione per la Comunità Greca di Calabria, anche la Fondazione per la Comunità Arbëreshe la Regione Calabria ha scelto di intervenire con determinazione, rivedendo l’assetto statutario non solo per adeguarlo al mutato quadro normativo ma soprattutto per migliorarne l’efficacia e rendere più chiaro il quadro delle competenze e delle responsabilità degli organi direttivi, rendendo la Fondazione più funzionale alle esigenze attuali e più vicina alle istanze della comunità arbëreshe, insediatesi nella nostra regione a partire dal XV secolo".
"Le modifiche introdotte con il nuovo Statuto mirano, innanzitutto, a una semplificazione della governance, che diventa più snella e trasparente, con l’obiettivo di garantire un maggiore coinvolgimento della comunità arbëreshe e velocizzare le decisioni strategiche della Fondazione, oltre che ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili. L’organizzazione interna della Fondazione è infatti articolata su tre organi principali: il Presidente, il Consiglio di Amministrazione e il Revisore dei Conti, ai quali vengono attribuite competenze chiare e ben definite, di cui alcune nuove. In particolare, il ruolo del Presidente viene rafforzato, attribuendogli poteri di gestione ordinaria e straordinaria che prima erano ripartiti tra più soggetti, con l’intento di accelerare i processi decisionali. Il Presidente sarà nominato dal Presidente della Giunta regionale su proposta dell’Assessore competente in materia di minoranze linguistiche e sarà scelto, preferibilmente, tra i sindaci delle comunità arbëreshe, così da garantire una più stretta connessione con il territorio e con le sue reali esigenze".
"Un ulteriore elemento di innovazione è l’introduzione dell’Assemblea dei Sindaci e delle Province, un organismo che avrà il compito di contribuire all’elaborazione delle linee strategiche della Fondazione, raccogliendo proposte, suggerimenti e garantendo un maggiore coinvolgimento delle comunità locali. Il nuovo Statuto prevede, inoltre, la soppressione di alcune figure che in passato non hanno contribuito a rendere più efficiente l’azione della Fondazione, come il Comitato dei Sostenitori e la figura del Direttore. Viene istituito un nuovo Comitato tecnico-scientifico che sostituisce la precedente Commissione scientifico-culturale, con funzioni di supporto nell’elaborazione e nella valutazione delle attività della Fondazione. Infine è inserita la previsione di una indennità per il Presidente, nonché il riconoscimento di rimborsi per le spese sostenute da tutti i componenti degli organi statutari e del Comitato tecnico-scientifico. Questa scelta risponde alla necessità di garantire un impegno costante e strutturato nella gestione della Fondazione, assicurando che chi ricopre questi incarichi possa svolgerli con la dovuta continuità e senza oneri personali".