Bonifica, Progetto in Comune: “Aprire confronto con Presidenza del Consiglio”
La vicenda bonifica degli ex siti industriale appare come la tela di Penelope, soltanto che nella figura della moglie di Ulisse si alternano diversi interpreti, onestamente nessuno all’altezza del ruolo. L’ultima “penelopata” l’ha fatto il commissario Errigo, lui sì realmente inadeguato al ruolo, che con la sua ordinanza ha tentato di dare una inutile quanto dannosa accelerata ad un processo che non ha bisogno di scosse ma soltanto di una reale pianificazione nell’unico interesse dei cittadini. E' quanto sostiene il gruppo Progetti in Comune.
"Paradossalmente - continua la nota - l’ultima azione dell’ex generale invece di dare il via alle operazioni di bonifica non fa altro che inasprire il potenziale dialogo con la multinazionale, riportare il tema bonifica nelle aule del tribunale amministrativo, unica vera arma delle amministrazioni comunali contro i “soprusi” dei potenti, ma soprattutto riduce la fiducia della gente nelle istituzioni sempre più vicine ai potenti e sempre più lontane dalle volontà del popolo.
Pensiamo sia giunto il momento di aprire un confronto con la Presidenza del Consiglio sulla cui scrivania va fortemente portato il caso Crotone facendo comprendere alla premier Meloni quanti torti ha subito il territorio crotonese in questi ultimi vent’anni dal punto di vista ambientale. Un danno che ha gravemente nuociuto anche a qualsiasi potenziale di sviluppo del territorio.
Riteniamo inutili quindi proteste e proclami, riteniamo dannose polemiche e scontri politici. Siamo convinti che la vicenda bonifica abbia bisogno della creazione di un fronte comune tra istituzioni locali, politica e rappresentanze sociali, professionali e imprenditoriali del territorio.
Basta dividersi. Già Crotone paga una debolezza “politica” mai stata così grave. Dei due parlamentari eletti sul territorio si sono perse le tracce dal giorno dopo delle elezioni, forse perchè nessuno dei due è crotonese, in Consiglio regionale non c’è un rappresentante di questo territorio che possa supportare l’azione del presidente Occhiuto. I partiti pensano più a litigare internamente che ha sposare le istanze del territorio.
Crotone, ora, ha bisogno di uno scatto di orgoglio: abbassiamo le bandiere che dividono e issiamo la bandiera del territorio, per una volta superando invidie, divisioni, ostracismi e rancori".
