Le vie della fede: a Lauropoli mostra d’arte religiosa di Enzo Palazzo

Cosenza Tempo Libero
Enzo Palazzo

“Cercando Dio trovato ho la mia solitudine a mani nude nel palmo”: questo è l’incipit della mostra, esposizione o installazione, che dir si voglia, che Enzo Palazzo ha allestito nella chiesa della Presentazione del Signore di Lauropoli, in corso Laura Serra.

Entrando dall’ingresso principale, la mostra è allocata nella prima “nicchia” a destra e concentrata nello spazio messo a disposizione con l’affettuosa e benevola collaborazione del parroco, il presbitero Alessio De Stefano.

Nella tavola, Enzo Palazzo, scenografo ed artista concettuale, tratteggia il volto di Cristo appena abbozzato, e circoscritto in due linee verticali che idealmente stagliano il corpo crocifisso di Cristo affranto, il cui volto è ulteriormente evidenziato da abbondanti capelli e barba nera.

È proprio cercando Dio che Palazzo ha trovato “la sua solitudine” in quanto persona, ma ci fa capire che anche gli altri peccatori cercando Dio riescono a trovare la propria fragilità nel palmo delle proprie mani.

Leggiamo, accanto, Confine dell’umanità: una tavola suddivisa in sei spazi, sei quadrati sovrapposti a due a due; dall’alto i primi due e il terzo a sinistra racchiudono scritte non decifrabili, mentre sul quarto, a destra, campeggia la scritta: Il confine dell’umanità.

Gli ultimi due spazi quadrangolari, a mo’ di base e supporto agli altri quadrati, sono ripresi due volti, quasi in negativo, su sfondo nero; a sinistra un uomo si dispera, lancia un urlo a squarcia gola, guardando verso l’alto, perché? Per chiedere perdono, la grazia, o la misericordia; a destra un altro volto indistinto (uomo, donna, o altro) che si copre il volto con le scarne mani, batte le mani sul volto per esprimere dolore, disperazione, sofferenza, esasperazione, rassegnazione?

I primi quattro quadranti sono delimitati da una croce bianca ricavata da materiale cartaceo, bianco, come fosse un cordoncino ideale che voglia separare il mondo dei continenti? Popoli che soffrono in varia misura? Comunque ce lo suggerisce lo stesso autore: sono i limiti, i confini dell’umanità!

“La mostra - osserva Palazzo - vuole essere una testimonianza d’arte contemporanea, è un omaggio al Giubileo 2025. Questa mostra vuole indirizzare il suo tema sulle Vie della Fede, cercando di dare un’esemplificazione, attraverso l’arte e anche il pensiero religioso e laico, delle possibili vie che l’uomo, artista, l’intellettuale sa individuare e vuole percorrere per avvicinarsi alla verità e ai misteri della religione cattolica”.

Intanto la professoressa Antonella Marino dal canto suo aggiunge che “tutta l’installazione trasuda di invito a rileggere la storia, i suoi simboli, i suoi gesti, rileggere sé stessi, i propri simboli, i propri gesti …riconsiderare…ri-scegliere. È altro che l’opera saprà ispirare, suggerire… indicarVi. In ogni sua opera vi è la forza del pensiero artistico esondante, coinvolgente, che contraddistingue il suo profilo artistico e umano”.

Palazzo ha messo a disposizione dei visitatori della mostra una cartella con riflessioni sue e della professoressa Marino.