Le cosche e la spartizione su Reggio, “Atto quarto”: venticinque condanne
Si è chiuso con venticinque condanne e tre assoluzioni il processo - celebrato col rito abbreviato - contro un gruppo di presunti affiliati alle cosche reggine dei Libri e dei Tegano-De Stefano.
La sentenza del procedimento, originato dall’inchiesta Atto quarto (QUI), è stata emessa dal Gup distrettuale del capoluogo dello Stretto, Giovanna Sergi, che ha accolto le richieste dell’accusa, rappresentata dai procuratori aggiunti Stefano Musolino e Walter Ignazitto e dai sostituti della Dda Sara Amerio e Vittorio Fava.
I tre assolti sono Ernesto Barbaro, Caterina Belfiore e Nunzio Magno. La condanna più pesante, a 20 anni di reclusione, invece, quella inflitta ad Edoardo Mangiola, ritenuto esponente di spicco dei Libri. Per gli inquirenti, nonostante fosse detenuto da anni, sarebbe riuscito a comunicare con l’esterno con dei cellulari fatti arrivare in carcere con la collaborazione del figlio Beniamino Mangiola, anche lui alla sbarra e ora condannato a 13 anni e 4 mesi.
17 anni e 4 mesi poi sono stati inflitti ad Antonino Votano; 16 a Michele Crudo ed Emanuele Quattrone; 14 anni e 8 mesi quelli decisi per Claudio Bianchetti e 14 quelli per Antonio Libri. A 3 anni e 4 mesi, invece, per il nuovo pentito Davide Bilardi (il Gup gli ha riconosciuto i benefici derivanti dalla collaborazione con la giustizia).