Naufragio di Cutro, dietrofront della Regione Calabria: non si costituirà parte civile
"In merito al processo sul naufragio di Cutro, la Giunta della Regione Calabria qualche giorno fa ha approvato una delibera, per costituirsi parte civile, che era stata erroneamente presentata dagli uffici come un atto conseguente ad una precedente decisione intrapresa dal nostro Ente contro gli scafisti che hanno causato il dramma di quella tragica notte". La Regione Calabria smentisce se stessa, e punta a ritirare la richiesta di costituzione civile annunciata questo pomeriggio (LEGGI) nell'ambito del processo sul naufragio di Steccato di Cutro.
"Da successivi approfondimenti abbiamo invece appreso che questo secondo troncone del processo vede indagati esclusivamente quattro agenti della Guardia di finanza e due militari della Capitaneria di porto" viene evidenziato."Per tale motivo, per la grande considerazione e per il rispetto che nutriamo nei confronti di chi indossa una divisa e quotidianamente lavora per garantire la sicurezza nel nostro Paese, la Regione Calabria conferma la sua costituzione di parte civile contro gli scafisti, mentre approverà una delibera ad hoc per ritirare la richiesta depositata questa mattina nel corso dell'udienza preliminare. La giustizia faccia normalmente il suo corso e vengano accertate le eventuali responsabilità".